07/09/2012
Il giudice del lavoro di Siena ha stabilito che la norma che fissa al 31.12.2011, e non al 31.8.2012, il termine per accedere alla pensione con i requisiti “ante riforma Fornero” per il personale della scuola, potrebbe essere viziata da illegittimità costituzionale.
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Se il dubbio sollevato dal giudice venisse confermato dalla Corte, gli effetti della sentenza avrebbero valenza generale e non limitata ai soli ricorrenti.
Questa ragione, oltre a quella di evitare i disagi che in casi come questo potrebbero derivare agli interessati se le sentenze dei giudici venissero rovesciate – come talvolta accade – nei gradi successivi di giudizio, ci ha indotti a scegliere la strategia processuale proposta dallo studio legale che ha istruito la vertenza.
Una scelta che punta alla ricerca di una soluzione del problema a valere per tutti, in stretta coerenza con l’azione da noi condotta per contrastare la norma nella fase di approntamento del decreto-legge 201/2011, poi per chiederne la modifica in sede di conversione in legge del decreto, infine con la sollecitazione a svolgere ulteriori tentativi di soluzione per via legislativa.
Ci auguriamo che la Corte Costituzionale rimuova nel più breve tempo possibile quella che abbiamo sempre considerato un’evidente e iniqua disparità di trattamento riservata ingiustamente ai lavoratori della scuola.
E’ davvero inaccettabile che la rigidità di scadenze legate alla salvaguardia della qualità e continuità del servizio scolastico si traduca in una penalizzazione per i lavoratori a causa della rigidità, questa davvero inspiegabile e ingiustificabile, dimostrata ottusamente dal Governo nella stesura della norma e nel rifiuto di accettarne un’opportuna e doverosa modifica.