Ha dovuto chiarire il Ministro una cattiva interpretazione, da parte di “giornalisti” e “tecnici della scuola”, delle sue parole, contenute in una intervista al quotidiano “La Repubblica”.
Le parole corrono veloci col web, in modo virale direbbero gli esperti, e a volte ci chiediamo se certe cose siano frutto di errori casuali o intenti volontari.
Basta estrapolare senza prendere in considerazione il contesto, o probabilmente averlo capito, scrivere due parole e lanciare il tam tam.
Così è avvenuto sabato con l’intervista del Ministro Profumo a Repubblica, nella quale aveva chiaramente dichiarato di avere intenzione di svuotare le graduatorie (come riportato dalla nostra redazione: Svuotare le graduatorie e impedire il formarsi di nuovo precariato). Ma è bastato un titolo “Scuola, addio alle graduatorie d’ora in poi in cattedra solo per concorso”, evidentemente infelice, a lanciare il tam tam sulla cancellazione le graduatorie ad esaurimento. Possibile che non si sia letto tutto l’articolo, tra l’altro integralmente riportato nella rassegna stampa della FLCGIL, e che dal titolo si sia creato, o voluto creare, un caso?
Fatto sta che il Ministro ha dovuto rimediare e smentire, “le attuali graduatorie dei precari della scuola non si toccano: non saranno cancellate e verranno man mano esaurite. Si svuoteranno man mano perché il 50% dei posti sarà coperto attingendo da lì e un altro 50% attraverso il concorso”, ha dovuto dichiarare all’ANSA. Ma era già scritto nell’articolo di Repubblica, bastava non fermarsi al titolo.
“Ma – continua e chiarisce Profumo – una volta svuotate, non ci saranno più graduatorie derivanti dai concorsi ma solo concorsi che avranno un numero di vincitori pari ai posti a disposizione”. Parole che confermano quanto riportato dalla nostra redazione in occasione delle 5 mosse proposte dal Partito Democratico relativamente alle GM: Risolvere il precariato in 5 mosse. Stop a graduatorie di merito
E per chi ancora non volesse capire, il Ministro ha ribadito all’ANSA che i “futuri concorsi avranno un numero di vincitori pari al numero di posti messi a concorso. Evitando di creare nuove graduatorie si supera il problema dei precari a vita, che è una condizione ingiusta”
Ecco svelato il mistero della cancellazione delle graduatorie, il segreto di pulcinella abilmente manipolato in nome delle page view.