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FGU: BENE I NUOVI CONCORSI, MALISSIMO INSISTERE SUI TEST, BUIO TOTALE SUI TFA

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Il Consiglio dei Ministri del giorno 24 agosto ha preso in esame, tra le cosiddette misure per la “crescita”, alcuni provvedimenti che interessano il mondo dell’istruzione e della formazione.

Tralasciando le norme specifiche sull’università, sulle quali torneremo in seguito, la FGU-Gilda degli Insegnanti giudica positivamente l’avvio delle procedure concorsuali, dopo ben 13 anni dagli ultimi concorsi, con la finalità, non troppo nascosta, di definire un percorso certo per arrivare alla fine del precariato strutturale nella scuola.
Nei provvedimenti annunciati dal Governo la FGU-Gilda degli insegnanti ravvisa però alcune criticità, sulle quali chiede al Ministro di aprire un confronto.
In particolare la FGU-Gilda degli insegnanti giudica negativamente che:
– la prossima tornata concorsuale sia fatta sulle attuali classi di concorso, che dovranno essere modificate, anche sostanzialmente, con un nuovo regolamento che è ancora in corso di approvazione; ciò è sicuramente motivo di ulteriore confusione e crea le condizioni per nuove situazioni di soprannumerarietà;
– sia esiguo il numero dei posti messi a disposizione (solo quelli del previsto turn-over al netto degli esuberi), infatti essendo i posti a concorso suddivisi, come avviene dal lontano 1999, a metà tra GAE e concorso, rimane ancora aperto il problema principale: l’assorbimento rapido delle GAE, mediante l’utilizzo di tutti i posti vacanti e disponibili;
– non siano ancora state avviate le procedure per l’avvio dei cosiddetti Tirocini Formativi Attivi Speciali (TFA speciali), che il Ministro e i dirigenti del MIUR (sia scuola che università) avevano garantito di attivare per consentire ai docenti precari non abilitati, che avevano effettuato servizi per almeno 360 giorni, di prendere l’abilitazione per poter così partecipare ai concorsi a cattedra; questo ritardo è inaccettabile e la FGU-Gilda degli Insegnanti ha chiesto l’intervento urgente con decreto legge;
– si ricorra in ogni occasione e massicciamente a test generali di accesso e a test sulle discipline, infatti anche i concorsi proposti dal Ministro constano di due serie di test: uno generale per tutti i candidati e uno specifico per la classe di concorso; il superamento dei due test consentirebbe di affrontare la prova pratica/orale (prova pratica/orale che, a nostro parere, invece risulta essere un elemento di valutazione professionale in positivo).

 

La FGU-Gilda degli Insegnanti ribadisce, per l’ennesima volta, che i test a risposte chiuse (crocette) non servono per verificare la preparazione disciplinare e professionale e le relative competenze degli aspiranti insegnanti. I test servono solo per eliminare aleatoriamente il maggior numero di candidati e il loro uso sistematico ha portato molti sistemi di istruzione e formazione a risultati, nella sostanza, disastrosi.Non vogliamo che l’Italia segua stupidamente l’esempio delle fallimentari esperienze anglosassoni.
Il MIUR e i cosiddetti “esperti” hanno già dimostrato la loro inefficienza e incapacità nella stesura e organizzazione dei test (vedi gli esempi del test per il concorso a dirigenti e i test per i TFA ordinari). E’ indispensabile ricorrere quindi a sistemi più efficaci per operare una pre-selezione.

E intanto è buio sul futuro che attende le migliaia di aspiranti docenti che hanno appena superato il test del Tfa.

 

Roma, 26 agosto 2012
Il Coordinatore nazionale della FGU-Gilda degli Insegnanti
Rino Di Meglio

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