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Concorso docenti: La FLC CGIL chiede un incontro al Ministro

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Necessaria una diversa politica degli organici e un piano di stabilizzazioni pluriennale. La FLC CGIL, in occasione dell’informativa al Miur sulle immissioni in ruolo del personale Ata, prevista per lunedì 27 agosto, chiederà formalmente un incontro urgente con il Ministro Profumo, per discutere dei problemi del precariato della scuola alla luce dell’annunciato bando di concorso a cattedre.

La FLC CGIL ha già ribadito tutta la sua contrarietà sia al metodo che al merito di scelte che incidono profondamente sul futuro del precariato e della qualità dell’offerta formativa in assenza di un confronto con le organizzazioni sindacali

Prima di procedere con i concorsi, vanno individuati nuovi criteri per la definizione degli organici, una nuova politica sul reclutamento e un piano pluriennale d’immissioni in ruolo che diano prospettive e certezze al variegato mondo dei precari della scuola.

In questo senso la FLC CGIL ha già presentato al ministro e tutte le forze politiche le proposte per risolvere il problema annoso della precarietà nella scuola pubblica, diventato drammatico con le sciagurate politiche di Tremonti e Gelmini.

Ci vuole ben altro che l’annuncio di un concorso per risolvere i problemi di reclutamento: come abbiamo più volte sottolineato, è necessario coniugare l’obiettivo del miglioramento della qualità della scuola pubblica Italiana con il sistema di reclutamento.

La FLC CGIL si è battuta in tutte le sedi perché le assunzioni previste dal patto di stabilità del luglio 2011 avessero la loro attuazione: il contingente dello scorso anno unito a quello di quest’anno danno merito all’azione intrapresa.

Ma c’è ancora molto da fare per garantire alla Scuola la continuità didattica necessaria ai Piani dell’Offerta Formativa. Si spostino in organico di diritto tutti i posti attualmente relegati in organico di fatto, ma che sono ormai stabili da anni: 35.000 di sostegno e circa 10.000 per somma di spezzoni. Si introducano quote di organico funzionale per dare risposta a tutte le reali esigenze della scuola, così fortemente ridimensionata dai tagli del Governo Berlusconi. Solo così è possibile cominciare a ragionare di concorsi.

Dopo la tragica esperienza de test preselettivo del TFA, il Ministero ha bisogno di avviare con le parti sociali e le organizzazioni sindacali un dialogo serio sul destino della scuola pubblica, non attraverso proclami mediatici, ma con un progetto di investimenti che dia alla società civile certezze sul ruolo che la Costituzione ha affidato all’Istruzione nel nostro Paese.

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