A leggere titoli di tg e giornali (complici o colpevolmente ingenui?) anche quest’anno piovono migliaia di assunzioni di lavoratori precari. Di più. Gli assunti saranno scelti in base al merito: finalmente un bel concorso!
Peccato che si tratta di un’accozzaglia di bufale. Gli assunti, come era già successo gli anni precedenti, non abbasseranno di un decimale la percentuale di lavoratori precari che operano nella scuola, coprendo a malapena i pensionamenti e non aggiungendo un solo posto in organico, anzi. I tagli di personale continuano grazie alla “spending review “ (16’000 persone) mentre ai precari si è cercato di rubare anche le ferie non godute di quest’anno (che comunque non sono state ancora pagate).
Il governo e l’ammucchiata di partiti che lo appoggiano spacciano i colpi inferti allo stato sociale e ai cittadini come scelte obbligate – “ce lo chiede l’Europa” è il ritornello – ma fanno orecchie di mercante quando l’EU dice che un precario che lavora tre anni per uno stesso datore di lavoro deve vedere il suo contratto a tempo determinato trasformato in uno a tempo indeterminato. I precari della scuola a cui viene negato questo diritto ogni anno sono 150’000.
La retorica sul merito e il concorso ci ha stufato! I precari che sono nelle graduatorie ad esaurimento che da anni aspettano di “essere messi in regola” hanno tutti sostenuto o un concorso o la SSIS (Scuola di specializzazione) a numero chiuso della durata di due anni al cui termine era previsto un esame di stato. Basta raccontare balle agli italiani: il concorso lo dovranno fare quelli che sono già nelle graduatorie!
“Largo ai giovani” dice il governo della Fornero che ha innalzato l’età pensionabile e ha bloccato il naturale ricambio del personale scolastico. In realtà, come è successo già con l’art. 18, il tentativo è di dividere i lavoratori agitando lo scontro generazionale, con il risultato assurdo di far credere al giovane laureato che il responsabile del suo mancato ingresso nel mondo del lavoro è il precario, che ha alle spalle 10 anni di contratto a tempo determinato, sempre meno stipendio e garanzie.
Giovani e meno giovani veniamo presi in giro da Profumo che da una parte conferma la centralità dell’art 64 del DL 112 con cui la Gelmini ha tagliato 130.000 posti e continua a far danni, dall’altra indice concorsi.
Ultimo capitolo del governo riguarda il sistema di valutazione. Il disegno del ministro si sovrappone perfettamente a quello della proposta di legge Aprea in discussione alla commissione cultura del Senato: esautoramento degli organi collegiali a favore di un consiglio dell’autonomia che assomiglia a un consiglio d’amministrazione in cui sono presenti anche privati esterni alla scuola; INVALSI e ispettori che detteranno legge (dicono che così rafforzano l’autonomia…) e valuteranno con i quiz che tanto vanno di moda e che grande prova di efficienza hanno dato in occasione del concorso per dirigenti e TFA!.
Altro che svolta! Il disegno di privatizzazione avanza!
L’Unione Sindacale di Base chiama tutti i lavoratori, di ruolo e precari, alla mobilitazione contro questo scempio… fino allo sciopero generale! Usb Scuola Palermo ✆ palermo.scuola@usb.it
Peccato che si tratta di un’accozzaglia di bufale. Gli assunti, come era già successo gli anni precedenti, non abbasseranno di un decimale la percentuale di lavoratori precari che operano nella scuola, coprendo a malapena i pensionamenti e non aggiungendo un solo posto in organico, anzi. I tagli di personale continuano grazie alla “spending review “ (16’000 persone) mentre ai precari si è cercato di rubare anche le ferie non godute di quest’anno (che comunque non sono state ancora pagate).
Il governo e l’ammucchiata di partiti che lo appoggiano spacciano i colpi inferti allo stato sociale e ai cittadini come scelte obbligate – “ce lo chiede l’Europa” è il ritornello – ma fanno orecchie di mercante quando l’EU dice che un precario che lavora tre anni per uno stesso datore di lavoro deve vedere il suo contratto a tempo determinato trasformato in uno a tempo indeterminato. I precari della scuola a cui viene negato questo diritto ogni anno sono 150’000.
La retorica sul merito e il concorso ci ha stufato! I precari che sono nelle graduatorie ad esaurimento che da anni aspettano di “essere messi in regola” hanno tutti sostenuto o un concorso o la SSIS (Scuola di specializzazione) a numero chiuso della durata di due anni al cui termine era previsto un esame di stato. Basta raccontare balle agli italiani: il concorso lo dovranno fare quelli che sono già nelle graduatorie!
“Largo ai giovani” dice il governo della Fornero che ha innalzato l’età pensionabile e ha bloccato il naturale ricambio del personale scolastico. In realtà, come è successo già con l’art. 18, il tentativo è di dividere i lavoratori agitando lo scontro generazionale, con il risultato assurdo di far credere al giovane laureato che il responsabile del suo mancato ingresso nel mondo del lavoro è il precario, che ha alle spalle 10 anni di contratto a tempo determinato, sempre meno stipendio e garanzie.
Giovani e meno giovani veniamo presi in giro da Profumo che da una parte conferma la centralità dell’art 64 del DL 112 con cui la Gelmini ha tagliato 130.000 posti e continua a far danni, dall’altra indice concorsi.
Ultimo capitolo del governo riguarda il sistema di valutazione. Il disegno del ministro si sovrappone perfettamente a quello della proposta di legge Aprea in discussione alla commissione cultura del Senato: esautoramento degli organi collegiali a favore di un consiglio dell’autonomia che assomiglia a un consiglio d’amministrazione in cui sono presenti anche privati esterni alla scuola; INVALSI e ispettori che detteranno legge (dicono che così rafforzano l’autonomia…) e valuteranno con i quiz che tanto vanno di moda e che grande prova di efficienza hanno dato in occasione del concorso per dirigenti e TFA!.
Altro che svolta! Il disegno di privatizzazione avanza!
L’Unione Sindacale di Base chiama tutti i lavoratori, di ruolo e precari, alla mobilitazione contro questo scempio… fino allo sciopero generale! Usb Scuola Palermo ✆ palermo.scuola@usb.it