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Approvato in CdM sistema nazionale di valutazione. Contenuti e reazioni sindacali + testo del regolamento

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Il Consiglio dei Ministri di ieri ha esaminato e approvato il decreto presidenziale riguardante il regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione e l’autorizzazione. Le reazioni di CISL e FLCGIL

Il comunicato del MIUR

Questo DPR, proposto del Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, riguarda l’istituzione e la disciplina del Sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione delle istituzioni scolastiche e formative, comprese le scuole paritarie, definendone finalità, struttura e modalità di funzionamento, in linea con le migliori prassi internazionali.

Il Sistema di valutazione si basa sull’attività di collaborazione di tre istituzioni: l’Invalsi (l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione), che assume il coordinamento funzionale dell’intera procedura di valutazione; l’Indire (l’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa), che sostiene le scuole nei piani di miglioramento; gli Ispettori, che collaborano nella fase di valutazione esterna delle scuole.

Uno dei perni di questa riforma è costituito dall’autovalutazione delle scuole, determinata sulla base di dati forniti dal sistema informativo del Ministero dell’istruzione, università e ricerca, dall’Invalsi e dalle stesse scuole. Questa analisi sarà contenuta in un Rapporto di autovalutazione da cui successivamente l’Invalsi desumerà gli indicatori che consentiranno di individuare le istituzioni scolastiche da sottoporre alla valutazione esterna, coordinata dagli ispettori.

In base ai risultati del Rapporto, la scuola definirà un piano di miglioramento avvalendosi anche del sostegno dell’Indire, o della collaborazione con università, enti di ricerca, associazioni professionali e culturali. Gli esiti del procedimento di valutazione non hanno l’obiettivo di sanzionare o premiare ma intendono rendere pubblico il rendimento della scuola in termini di efficacia formativa. Lo scopo è attivare un processo di miglioramento sistematico e complessivo dell’efficienza e dell’efficacia del servizio, che deve essere mirato soprattutto a innalzare i livelli di apprendimento degli studenti e a dotarli di conoscenze e competenze essenziali per operare scelte consapevoli per il loro futuro. Il sistema permetterà anche di comprendere il valore dell’azione di coordinamento dei dirigenti scolastici.

L’intervento normativo, dalla cui attuazione non derivano nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, completa il processo di decentramento dell’Amministrazione a favore delle autonomie scolastiche, divenute operative dal 2000, e permette di dotarle di uno strumento di validazione del loro operato. In quest’ottica, il Sistema di valutazione costituisce una risorsa strategica per orientare le politiche educative alla crescita culturale, sociale ed economica del Paese e per promuovere un esercizio responsabile dell’autonomia da parte di tutte le istituzioni scolastiche e formative. Inoltre, permette di colmare il ritardo che il nostro Paese ha accumulato rispetto agli altri Paesi europei, perché fornisce una risposta all’impegno preciso richiesto dall’Europa di sostenere, con un programma di ristrutturazione, le scuole che hanno fatto registrare risultati insoddisfacenti.

Il decreto sarà successivamente sottoposto, per i prescritti pareri, al Consiglio nazionale della pubblica istruzione, alla Conferenza unificata, al Consiglio di Stato e alle competenti Commissioni parlamentari. Contemporaneamente all’acquisizione dei pareri degli organi consultivi, si aprirà un percorso di consultazioni e confronto sul testo con gli operatori del mondo della scuola, con le realtà associative rappresentanti i genitori, gli studenti e la società civile, nonché con i sindacati del comparto e con le forze politiche.
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Sistema nazionale di valutazione. Zero confronto e zero risorse

Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.

La sfida era importante e rilevante per il paese: definire un sistema di valutazione del nostro sistema di istruzione finalizzato a migliorare la qualità del sistema stesso in funzione del raggiungimento delle finalità istituzionali della scuola laica e costituzionale, coinvolgendo gli attori principali di questo sistema, le scuole e chi vi lavora e affrontando quindi questa sfida culturale in modo partecipativo.
Quando si affrontano temi così rilevanti generalmente si mettono in campo risorse e idee. Non è il caso della bozza di regolamento sul sistema di valutazione in materia di istruzione e formazione approvata in prima lettura dal Consiglio dei Ministri di oggi.

Sul versante dei soldi non c’è trippa per gatti: tutto deve avvenire nell’ambito delle risorse disponibili, vale a dire quasi niente. Per quanto riguarda le idee, ancora peggio: addirittura il MIUR demanda ad un soggetto esterno quali debbano essere gli indicatori di efficienza ed efficacia del nostro sistema di istruzione. E’ evidente poi che al tema della partecipazione e del coinvolgimento questo governo è sordo.

Così non va. La FLC avvierà alla ripresa dell’attività scolastica una campagna a tappeto e una raccolta di firme per modificare i contenuti dello schema di regolamento e far “sentire” la voce della scuola reale a chi si rifiuta di ascoltare.
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Valutazione, buona impostazione, si apra confronto costruttivo.

Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola – Confermiamo la nostra valutazione positiva su un testo certamente perfettibile, ma la cui impostazione ci appare buona e ampiamentecondivisibile. Finalmente non si parla nè di premi, nè di castighi, ma di una valutazione finalizzata alla crescita di qualità del servizio che muove dall’autovalutazione ed è orientata alla rendicontazione sociale. Si riprende in sostanza il percorso indicato nel Quaderno Bianco del 2007, allora ampiamente condiviso anche dal sindacato.
Il varo del regolamento in prima lettura avvia finalmente una fase in cui non mancheranno le opportunità di proporre miglioramenti prima della sua definitiva approvazione. Non sono tempi brevi quelli che abbiamo di fronte, e noi li utilizzeremo per favorire un ampio coinvolgimento del mondo della scuola su tematiche troppo spesso oggetto di polemiche forzate e fuorvianti.

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Di Menna (UIL): ma va rafforzato il ruolo degli insegnanti e tolta burocrazia dalle scuole

Gli insegnanti, a livello di reti di scuole, possono essere punto di riferimento nel nuovo sistema

Rispetto agli altri paesi europei l’Italia è in ritardo e destina quantità di risorse finanziarie di molto inferiori, un gap che va rapidamente colmato. Necessario e urgente – così secondo il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna – il riordino del sistema nazionale di valutazione.

Il sistema di valutazione – precisa Di Menna – deve svolgere un’azione di supporto e monitoraggio per le scuole e per gli insegnanti.

Le scuole – continua Di Menna – devono superare l’attuale assetto di verifica burocratico/procedurale ed assumere centralità, invece, nell’aspetto tecnico/ professionale, nella didattica, negli esiti formativi.
A partire dal testo approvato si apra una discussione ampia, che accompagni i pareri previsti delle Commissioni parlamentari.

La Uil Scuola ritiene che debba essere rafforzato il ruolo degli insegnanti che, a livello di reti di scuole, possono essere riferimento del nuovo sistema di valutazione.

Va evitata la contrapposizione ideologica che, oltre a scaricare sull’organizzazione delle scuole ritardi e contrasti, di fatto può rischiare di avere come effetto la conservazione dell’attuale arretratezza burocratica che appesantisce inutilmente il lavoro programmato e svolto ogni anno scolastico dagli insegnanti.

Non da ultimo, nel tempo, è opportuno – rileva il segretario generale della Uil Scuola – indirizzare risorse per tale funzione.

decreto concorso scuola

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