fbpx

Catania. ATA accusati di truffa per dichiarazioni mendaci sul servizio, 2 entrano in ruolo

1536

di Giulia Boffa da orizzontescuola – L’On Alessandra Siragusa del PD ha presentato un’interrogazione parlamentare al MIUR su una vicenda accaduta nel 2010 e riportata dal quotidiano “Il Sole 24 ore” che ha come protagonisti alcuni candidati al concorso per soli titoli degli ATA per le graduatorie di Catania.

Gli aspiranti ATA furono accusati di truffa per aver presentato false certificazioni di servizio mai svolto, rilasciate ed equiparate, a tutti gli effetti, a servizio realmente eseguito, con tanto di punti aggiuntivi nei concorsi pubblici nella scuola e nella pubblica amministrazione.

In seguito a ciò furono emessi diciotto decreti penali di condanna relativi a candidati assunti a tempo indeterminato e determinato. L’AT di Catania operò in seguito una decurtazione di punteggio dei candidati inquisiti, riconoscendo in tal modo la concretezza degli illeciti. Tuttavia i provvedimenti sanzionatori furono sospesi «in attesa della definizione del procedimento penale», e con la medesima motivazione l’AT ha in seguito revocato la sanzione, restituendo il punteggio precedentemente decurtato a tutti i candidati, punteggio retto da false certificazioni. Al momento degli incarichi annuali del settembre del 2010 questi aspiranti hanno concorso in modo del tutto normale al conferimento degli incarichi annuali, senza alcuna sospensione per via cautelare, anzi, due dei 18 candidati, hanno anche ottenuto la nomina in ruolo.

Un gruppo di ATA, scavalcati dai presunti truffatori, ha deciso di iniziare una causa legale, chiedendo copia degli atti all’AT di Catania, che non ha mai consegnato, ciò ha reso difficile il prosiego della causa al TAR.

L’interrogante chiede “se il Ministro sia al corrente della vicenda esposta in premessa e se non intenda, nell’ambito delle proprie competenze, intervenire affinché venga applicata la legge sull’accesso agli atti da parte degli uffici periferici dell’Amministrazione e venga applicata la normativa sulle dichiarazioni mendaci”.

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-07718
presentata da
ALESSANDRA SIRAGUSA
mercoledì 8 agosto 2012, seduta n.679

SIRAGUSA. – Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. – Per sapere – premesso che:

nel settembre del 2010 il Sole 24 ore ha dato notizia di casi di truffa per dichiarazioni mendaci rilasciate da alcuni candidati al momento della domanda di partecipazione al concorso del 2007 a titoli per incarichi e supplenze che ha dato origine alla graduatoria provinciale permanente del personale ATA di Catania;

tale graduatoria da allora è stata aggiornata annualmente dagli iscritti attraverso la presentazione dei rispettivi titoli maturati;

a seguito degli accertamenti condotti dalla Guardia di finanza tributaria di Catania si è scoperta una vera e propria truffa: un abile sistema di false certificazioni di servizio (mai svolto), le quali venivano rilasciate ed equiparate, a tutti gli effetti, a servizio realmente eseguito: con tanto di acquisizione di punti aggiuntivi nei concorsi pubblici nella scuola e nella pubblica amministrazione;

si è giunti così all’emissione di diciotto decreti penali di condanna relativi a candidati assunti a tempo indeterminato e determinato;

nelle more della definizione del procedimento penale, l’ufficio scolastico provinciale ha adottato i provvedimenti più vari e disparati che non trovano supporto nella normativa vigente;

nell’emanazione della graduatoria provinciale provvisoria, in data 12 luglio 2010, l’Ufficio scolastico provinciale di Catania ha operato una decurtazione di punteggio dei candidati inquisiti (sanzione questa non pare prevista in nessuna norma che regola la procedura concorsuale di riferimento);

l’ufficio scolastico provinciale con questa operazione ha riconosciuto la concretezza degli illeciti addebitati a questi candidati;

tuttavia a luglio 2012, l’ufficio scolastico regionale si è pronunciato per la sospensione dei procedimenti disciplinari «in attesa della definizione del procedimento penale»;

con la medesima motivazione il centro servizi amministrativi di Catania, dopo aver proceduto alla decurtazione dei punti acquisiti illecitamente, ha revocato la sanzione, ripristinando il punteggio originariamente autocertificato dagli imputati: la graduatoria definitiva emanata nell’agosto del 2010 reintegra il punteggio ottenuto con le false dichiarazioni;

pertanto, al momento del conferimento degli incarichi a tempo indeterminato e determinato, il 27 agosto 2010, questi candidati hanno concorso come se nulla fosse accaduto e non sono stati nemmeno sospesi in via cautelare per tutelare, magari e più opportunamente, gli aspiranti che invece sono rimasti esclusi dalla possibilità di ricoprire i pochissimi posti di lavoro disponibili;

due dei 18 imputati nel frattempo sono entrati di ruolo nell’amministrazione scolastica nonostante un primo accertamento sulla falsità dei titoli presentati;

un gruppo di ATA, esclusi dalle posizioni utili in graduatoria poiché scavalcati dai presunti truffatori, ha deciso di farsi rappresentare dai legali di una associazione di consumatori e, nonostante le diverse istanze di accesso agli atti inoltrate all’ufficio scolastico provinciale di Catania (la prima delle quali presentata in data 17 agosto 2010 e ricevuta solo a seguito dell’intervento delle forze dell’ordine), ad oggi non ha ricevuto dall’ufficio scolastico le copie richieste. Ciò ha reso difficile, per i legali degli ATA, rappresentare i loro interessi in sede di ricorso al TAR: interessi che dovrebbero coincidere con quelli portati avanti dallo stesso ufficio scolastico provinciale -:

se il Ministro sia al corrente della vicenda esposta in premessa e se non intenda, nell’ambito delle proprie competenze, intervenire affinché venga applicata la legge sull’accesso agli atti da parte degli uffici periferici dell’Amministrazione e venga applicata la normativa sulle dichiarazioni mendaci. (5-07718)

In questo articolo