CISL, Lega e ANIEF punzecchiano il Ministero dell’Economia perchè riveda la sua posizione sul blocco del pagamento delle ferie non godute ai precari, precisto nella Spending review, anche retroattivamente. Soprattutto dopo il procunciamento della Funzione pubblica a favore dei precari.
Pubblichiamo i comunicati di CISL, Lega e ANIEF.
CISL. Ferie non godute, le norme non sono retroattive
Sul tema del “pagamento delle ferie” non godute interviene il Dipartimento della Funzione Pubblica e lo fa in termini che confermano la fondatezza delle nostre argomentazioni sulla non retroattività di applicazione dell’art. 5, comma 8, del decreto-legge 95/2012 (spending review).
Nella nota 32937 del 6.8.2012, in risposta a quesito dell’ANCI, si afferma che il divieto di pagamento delle ferie, in base ai principi generali che governano l’applicazione delle leggi nel tempo, non riguarda i rapporti di lavoro già cessati prima dell’entrata in vigore della disposizione “poiché, in caso contrario, si attribuirebbe alla norma una portata retroattiva che non è stata esplicitamente prevista”.
In particolare, il Dipartimento della Funzione Pubblica evidenzia le situazioni in cui le ferie risultano maturate prima di tale data e come in determinati casi ne sia incompatibile la fruizione a causa della ridotta durata del rapporto di lavoro o della sua cessazione.
Trova così autorevole conferma la validità della tesi sostenuta dal sindacato in forte opposizione a quelle del Direttore generale del bilancio del MIUR nell’incontro del 30 luglio, così come si rafforzano le ragioni che sostengono l’atto di diffida predisposto dalla Segreteria Nazionale della Cisl Scuola ai primi di agosto, affinchè tutte le proprie strutture se ne avvalgano per avviare l’eventuale contenzioso.
È il caso di evidenziare che il Dipartimento della Funzione Pubblica ha inviato al MEF copia del parere espresso, ritenendo opportuno che – in considerazione dei risvolti finanziari che comporta – anche il Ministero dell’Economia si pronunci in materia.
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Lega. Pittoni: Ministro rimedi a pasticcio ferie supplenti
«Con la Spending review il supplente che ha svolto un incarico continuativo dal 1° settembre al 30 giugno si vede negato il diritto al pagamento delle ferie, mentre chi ha svolto supplenze saltuarie ha già ricevuto il pagamento mese per mese. Chiediamo quindi al ministro dell’Istruzione Francesco Profumo un intervento immediato per porre rimedio alla grave disparità che creerebbe l’applicazione della norma». Questo il contenuto di un’interpellanza del senatore Mario Pittoni, capogruppo della Lega Nord in commissione Istruzione del Senato, depositata prima della chiusura estiva delle aule parlamentari.
«Gli uffici delle ragionerie territoriali dello Stato – spiega Pittoni – hanno già informato le scuole che per i supplenti nominati per l’anno intero dagli Uffici scolastici provinciali, il pagamento delle ferie maturate e non fruite è per il momento sospeso in attesa che la situazione si chiarisca. Viene a crearsi infatti una curiosa contraddizione: ai supplenti temporanei nominati dal dirigente scolastico le ferie maturate vengono liquidate mese dopo mese; in pratica un supplente che quest’anno abbia svolto ogni mese supplenze di 15-20 giorni ha ricevuto mensilmente il compenso per le ferie maturate e non godute nella misura di due giorni e mezzo al mese circa (il numero varia al variare degli anni di servizio prestati); a questo punto si verifica il paradosso che chi ha svolto un incarico continuativo dal 1° settembre al 30 giugno si vede negato il diritto al pagamento delle ferie, mentre chi ha svolto supplenze saltuarie ha già ricevuto il pagamento mese per mese. Senza correzioni, tra l’altro, il prossimo anno si creeranno ulteriori difficoltà, soprattutto per le supplenze temporanee di pochi giorni, che aggraveranno la situazione già problematica legata alle assenze brevi dei docenti titolari. Il tutto – conclude Pittoni – con la relazione tecnica, allegata alla spending review, la quale ammette candidamente che gli effetti in termini di risparmio di spesa non sono neppure quantificabili, in quanto stimabili solo a consuntivo».
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ANIEF. Ferie non godute dai precari – L’amministrazione sempre più nel caos: dopo l’Inps anche la Funzione Pubblica dà ragione all’Anief-Confedir, vanno pagate!
A distanza di poche ore, prima l’Inps e poi la Funzione Pubblica confermano la non applicabilità della norma inclusa nella spending review che priva i supplenti della scuola del pagamento delle ferie non godute: la sua già discutibile introduzione non può infatti in alcun modo anticipare la pubblicazione del decreto legge pubblicato ad inizio luglio. L’Anief e la Confedir rinnovano quindi l’appello a Miur e Mef: per evitare di soccombere davanti ai giudici devono sciogliere il prima possibile la riserva.
Quanto riportato dal Capo Dipartimento della Funzione Pubblica non lascia adito a dubbi: “in base ai principi generali che governano l’applicazione delle leggi nel tempo – scrive il Ministero il 6 agosto – (…) debbano rimanere salvaguardate tutte quelle situazioni che si sono definite prima della sua entrata in vigore, poiché in caso contrario si attribuirebbe alla norma una portata retroattiva che non è stata esplicitamente prevista”.
“È sempre più evidente – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e delegato ai quadri e direttivi della Confedir – che la nostra richiesta non può essere più elusa. Nel frattempo comunque non staremo ad attendere gli eventi: abbiamo già messo a disposizione dei nostri iscritti i modelli di diffida da inviare ai dirigenti scolastici, qualora alla scadenza del loro contratto, concretizzatasi nel mese di giugno 2012, non sia stato dato seguito il pagamento delle ferie non godute nell’anno scolastico 2011/12”.
A questo punto solo per il Ministero dell’Istruzione e per quello dell’Economia l’emolumento doveva essere bloccato, in attesa di un approfondimento sull’impatto sui dipendenti del pubblico impiego della nuova norma inclusa nella spending review. Già all’indomani dell’approvazione del testo, Marcello Pacifico aveva però chiarito che “è giuridicamente insostenibile applicare con effetti retroattivi la legge, anche perché il personale precario non essendo più in servizio non ha la possibilità materiale di usufruire di quei giorni”.
“Per questo motivo è inevitabile che dall’amministrazione interessata arrivi un rapido scioglimento della riserva. Inoltre, confermiamo che si genererà di certo un contenzioso dinanzi al giudice del lavoro per tutelare – conclude Pacifico – tutti i precari che verranno assunti nel prossimo anno scolastico”.