Gli On. Zazzera e Di Giuseppe hanno presentato un’interrogazione parlamentare con la quale si chiedeva la opportunità di indire un concorso a cattedre per le superiori, visti i numerosi tagli del precedente Governo che hanno condotto ad una soprannumerarietà di circa 7000 docenti. Inoltre non è ancora stato pubblicato il decreto di riordino delle classi di concorso che regolerà le scuole secondarie superiori.
“I precari abilitati, inseriti nelle graduatorie ad esaurimento – si legge nell’interrogazione parlamentare – e in attesa della stabilizzazione, che insegnano ormai da anni nel nostro sistema di istruzione non hanno avuto la possibilità di essere assorbiti né fortemente ridotti nel numero, non per loro personale demerito, bensì a causa dei considerevoli tagli alla scuola imposti dal precedente Governo e ora si trovano a dover sopportare anche una campagna mediatica che li accusa, seppur indirettamente, di sottrarre posti di lavoro alle nuove generazioni e di essere la causa del mal funzionamento della scuola pubblica, visto che, secondo il Ministro, si rende necessario sottoporli ad una nuova prova di verifica delle loro conoscenze e della loro professionalità“.
I Due parlamentari hanno chiesto al ministro se non recuperasse “necessario rimandare l’indizione del concorso a cattedra almeno fino a quando non risultino più chiare le prospettive degli organici, ovvero l’effettivo fabbisogno di docenti all’interno del nostro sistema di istruzione a seguito dell’approvazione del decreto di riordino delle classi di concorso in modo da fornire agli aspiranti prospettive occupazionali concrete.”
Il testo della risposta del sottosegretario Marco Rossi Doria
Con l’atto parlamentare cui si risponde gli Onorevoli interroganti propongono un rinvio dell’indizione dell’annunciato concorso per il personale docente della scuola, in attesa che venga definito il fabbisogno all’interno del sistema di istruzione a seguito dell’approvazione del decreto di riordino delle classi di concorso.
Al riguardo si ricorda che secondo la normativa vigente (articolo 399 del testo unico n. 297 del 1994), il reclutamento del personale docente è articolato in due distinti canali tra i quali sono ripartiti al 50 per cento i posti disponibili: le graduatorie a esaurimento, di cui all’articolo 1, comma 605, lettera c), della legge n. 206 del 2006, e i concorsi ordinari per titoli ed esami.
In applicazione della citata normativa è in preparazione il bando del prossimo concorso a cattedre, che riguarderà i posti disponibili negli anni scolastici 2013/2014 e 2014/2015 e con il quale il Ministero intende valorizzare modalità di reclutamento che accertino la preparazione dei candidati.
In tal senso la suddetta procedura concorsuale si svolgerà secondo le vigenti regole e terrà conto delle attuali classi di concorso, non essendo ancora concluso l’iter di definizione di quelle nuove, ma verranno anche inserite novità riguardo alle prove scritte che saranno due: l’una diretta ad accertare la preparazione teorica del candidato; l’altra che consisterà nella simulazione di una lezione in aula, in modo da poter valutare la capacità dell’aspirante a relazionarsi e a rapportarsi con gli alunni.
I successivi concorsi, ai quali parteciperanno i docenti già forniti di abilitazione, si svolgeranno secondo nuovi criteri di selezione, anch’essi elaborati al fine di accertare nel modo più completo possibile le capacità dei candidati.
È prevedibile che ai concorsi parteciperà una quota rilevante di docenti inseriti nelle graduatorie a esaurimento ma riguardo alle preoccupazioni espresse dagli Onorevoli interroganti, si evidenzia che l’indizione degli stessi lascia inalterate le possibilità dell’attuale personale precario presente nelle graduatorie a esaurimento di conseguire annualmente la nomina in ruolo in base alla spettante percentuale dei posti definita per legge.
La replica dell’on. Pierfelice ZAZZERA (IdV)
Si dichiara si dichiara insoddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo, che non prevede alcuna misura concreta in merito alle iniziative da porre in essere al fine di tutelare i precari abilitati, inseriti nella graduatorie ad esaurimento e in attesa della stabilizzazione.