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Riconversione su sostegno: il MIUR procede tra le proteste dei docenti specializzati

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Previsti circa 1500 partecipanti per oltre 30 corsi, con una spesa di oltre un milione di euro – Negli ultimi mesi si sono susseguite le iniziative e le proteste dei docenti di sostegno precari specializzati, in vista dell’avvio dei corsi di riconversione su posto di sostegno degli insegnanti curricolari, diventati soprannumerari a seguito dei tagli degli ultimi anni.
LA PROTESTA DEGLI INSEGNANTI DI SOSTEGNO SPECIALIZZATI – Tale disposizione ha suscitato molte perplessità: da una parte, infatti, i docenti specializzati ma precari temono di non avere più un incarico di lavoro, dall’altra rivendicano la loro scelta professionale, a fronte, invece, di una riconversione che altri docenti saranno di fatto costretti ad accettare per mantenere il posto di lavoro, anche se non motivati. Sono state inoltre fortemente messe in discussione le modalità previste per l’attivazione dei corsi, che di fatto appaiono molto sbrigative e con un carico di studio decisamente meno impegnativo rispetto ai corsi attivati in passato. Quest’ultimo aspetto, insieme al precedente, non potrà che ricadere sulla qualità dell’insegnamento che sarà riservato agli allievi disabili.
L’AVVIO DEI CORSI – Il Miur, nonostante i dissensi e le preoccupazioni delle famiglie, procede spedito nel pianificare l’avvio dei corsi. Con una breve informativa ne ha infatti chiarito le modalità: la circolare sarà emanata in Agosto, mentre il calcolo dei partecipanti è stato rimandato a Settembre. La definizione dei partecipanti, infatti, potrà essere definita solo dopo tutte le operazioni di mobilità, compresi gli utilizzi del personale. E’ prevista l’attivazione di 31/33 corsi con almeno 50 partecipanti ciascuno, ripartiti su alcune università responsabili di diverse regioni. Sono previsti 1500 corsisti, aumentati del 20% per gli eventuali abbandoni. Sono stati ormai delineati anche i criteri per l’individuazione dei partecipanti: classi di concorso in via di estinzione, tecnici, docenti in esubero in diverse classi di concorso, dalle scuole primarie alle superiori, nonché insegnanti di religione con revoca dalla curia o che abbiano prestato servizio su sostegno senza titolo. La data dalla quale calcolare l´esubero sarà quella del primo Settembre 2012. Sono infine a disposizione un milione e 100 mila euro, che saranno trasferiti alle Università polo. L´ANSAS dovrebbe occuparsi della piattaforma on-line e delle iscrizioni. Non è invece ancora chiaro se verrà richiesto un contributo anche ai partecipanti. Il numero dei partecipanti previsto, se confermato, appare abbastanza esiguo e perciò sul piano nazionale non avrebbe conseguenze molto significative sugli incarichi annuali dei docenti specializzati precari. La preoccupazione di questi ultimi, però, permane, perché le richieste inoltrate sono state invece più di 16 mila. Restano inoltre da capire le modalità in cui saranno organizzati i corsi ed il relativo impegno di studio previsto, al fine di garantire la formazione di figure professionali competenti, anche se non motivate, bensì “liberamente costrette” a riciclarsi per continuare a lavorare. I docenti in esubero, infatti, potrebbero essere utilizzati per il rafforzamento dell´offerta formativa delle scuole e invece si trovano costretti a chiedere la riconversione. Il numero complessivo dei docenti in esubero risultava, a Febbraio 2012, di circa 10 mila unità. Quale sarà perciò la prospettiva per gli oltre 8000 docenti che non rientreranno nel piano di riconversione? Secondo il governo l’esubero, conteggiato in organico di diritto, sarà poi riassorbito in organico di fatto. Significa in ogni caso che altrettanti docenti precari non avranno un incarico. A pagare, come sempre, gli ultimi.
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