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Profumo su concorso d’autunno: preselezione, prova di competenza e simulazione di lezione

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Il Ministro Profumo in visita a Catania al sito della Stmicroelectronics parla del concorso dell’autunno 2012 e individua le modalità: prova di selezione e due prove, una di competenza e una simulazione di lezione. Pubblichiamo anche il comunicato di Luca Cangemi (FDS): i concorsi sono un’arma di distrazione di massa.

L’intervento del Ministro

abbiamo iniziato la fase dell’abilitazione. Stiamo lavorando per fare il concorso che sara’ avviato in autunno. C’e’ una prova di selezione per individuare un numero ragionevole di candidati. Immagino, poi, due prove: una di competenza ovvero, ad esempio, un docente di matematica sara’ di matematica e non proveniente da tutt’altra formazione. La seconda – ha proseguito il ministro- vorrei fosse una sperimentazione in cui i giovani aspiranti insegnanti dimostrino di saper stare in classe. Una prova di lezione vera e propria con modalita’ di interazione con gli studenti. Stiamo anche lavorando per mettere a regime i concorsi e ve ne sara’ uno ogni tre anni“.

Luca Cangemi (FdS): i Concorsi di Profumo sono un’arma di distrazione di massa

Il ministro Profumo, ancora una volta, rilancia dalla Sicilia la prospettiva dei concorsi a cattedra con qualche novità fantasiosa, come le lezioni simulate.

E’ un ennesimo annuncio che dimostra non solo l’assenza di una qualunque strategia di rafforzamento della scuola pubblica ma anche la mancanza di serietà e rispetto nei confronti di una situazione drammatica.

Di fronte al dramma del precariato e dell’emigrazione intellettuale che depriva le regioni del sud di decisive risorse intellettuali, di fronte al caos e agli enormi ritardi in cui si stanno svolgendo le operazioni preliminari per l’apertura del prossimo anno scolastico, di fronte ad un sistema dell’istruzione piegato dai tagli, il ministro si cimenta sempre nel tentativo di deviare l’attenzione.

I concorsi sono tra le sue armi di “distrazione di massa” preferite, ovviamente concorsi bizzarri di cui si narrano i dettagli più fantasiosi e si sorvola sull’essenziale: i posti disponibili.

Consideriamo inaccettabile quest’atteggiamento e ripetiamo che il paese e la scuola hanno bisogno di un indirizzo politico profondamente diverso che restituisca quanto è stato tolto in questi anni, dia certezze alle lavoratrici e ai lavoratori precari, docenti e Ata, con un piano certo e serio d’immissioni in ruolo. Solo così è possibile garantire il diritto alo studio e riconquistare il fondamentale ruolo dell’istruzione statale nella società italiana

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