“Personale della scuola figlio di un Dio minore“: sono state le parole disarmanti dell’On Bastico a seguito della bocciatura da parte del Governo dell’emendamento che riequilibrava una ingiustizia subita da parte di 3.500 docenti che a seguito della riforma Fornero si erano visti negare il diritto alla pensione. Chiusura anche per il prepensionamento degli inidonei. Una vicenda che ci ha tenuti col fiato sospeso.
“Mentre 24.000 dipendenti della pubbliche amministrazioni centrali e locali in esubero – lamenta l’On Bastico – potranno fruire di un prepensionamento, con i requisiti antecedenti alla riforma Fornero, se conseguiti entro il 2014, il personale della scuola si vede negato dal Ministero dell’economia ancora una volta il diritto ad andare in pensione al raggiungimento di “quota 96″ al 31 agosto 2012.”
Si tratta di un diritto e non di un privilegio perché il personale della scuola può andare in pensione un solo giorno nell’anno, il primo settembre, per garantire la continuità didattica.
“Una chiusura ingiustificabile, quella del Ministero dell’Economia – afferma la Senatrice – che stupisce e ha il sapore amaro dell’ingiustizia. Altrettanto ingiustificabile ed amaro é il rifiuto di consentire il pensionamento dei docenti inidonei, qualora raggiungano i requisiti pre-Fornero entro il 2014. Gli inidonei della scuola, privi peraltro di posto in organico, quindi da non sostituire, sono trattati peggio, in modo ingiusto, dell’altro personale della pubblica amministrazione.”