Lalla da orizzontescuola – Avevamo previsto che questa sarebbe stata una settimana determinante per le immissioni in ruolo e infatti giovedi 26 sarà una giornata campale per le risposte che i docenti precari attendono ormai da tempo, dopo tanti annunci da parte del Ministero di richiesta al Ministero dell’Economia del rispetto del decreto firmato il 4 agosto 2011, che prevede per l’a.s. 2012/13 un pacchetto di immissioni in ruolo per 22.000 docenti e 7.000 Ata.
Giovedi 26 luglio una delegazione di precari sarà ricevuta dalla VII Commissione Cultura della Camera, alla quale presenteranno un un documento nel quale rivendicano le proprie posizioni: piano triennale e immissione in ruolo su tutti i posti vacanti, stop ai tagli e no al concorso.
Precari storici, previsto incontro alla VII commissione cultura: stop ai tagli e no al concorso
Contemporaneamente in Aula verrà discussa un’interpellanza urgente, sulla base di un question time presentato la scorsa settimana dal Partito Democratico
Il Partito Democratico chiede tempi certi per le immissioni in ruolo
Appuntamento quindi a giovedì pomeriggio, per verificare se il Ministero dell’Istruzione sarà in grado di onorare il decreto varato nell’agosto 2011, nel quale (lo ricordiamo) le immissioni in ruolo sono state barattate con un meccanismo di “carriera raffreddata” (rimodulazione posizioni stipendiali, che ha abolito il primo scatto di anzianità previsto dopo i 3 anni di ruolo), accettato dai docenti pur di sbloccare il piano di stabilizzazioni.
Il decreto del 03 agosto 2011 prevede:
“Per ciascuno degli anni scolastici 2012/13 e 2013/14 si prevede l’assunzione nel numero massimo rispettivamente di 22.000 unita di personale docente ed educativo e di 7.000 unità di personale ATA, tenendo conto dei pensionamenti e dell’attuazione a regime del processo di riforma previsto dall’art. 64 della legge 06 agosto 2008, n. 133, in ogni caso previa verifica da parte del Miur, d’intesa con il Ministero dell’economia e delle finanze e con il Dipartimento della Funzione Pubblica circa la concreta fattibilità del piano nel rispetto degli obiettivi programmati dei saldi di finanza pubblica, e fermo restando il regime autorizzatorio in materia di assunzioni di cui all’art. 39 comma 3 bis della legge 27 dicembre 1997 n. 449 e successive modificazioni”