Si riparla di cassa integrazione per gli statali che hanno superato i 60 anni di età.
Tra le ipotesi della spending review per fare cassa (almeno 5 miliardi di risparmi) ed evitare di alzare nuovamente la percentuale dell’IVA, ritorna con insistenza la possibilità di applicare la cassa integrazione nei confronti degli statali. La CIG per gli statali si chiama “messa in disponibilità” ed è un istituto normativo da sempre esistente che prevede il collocamento fuori servizio del personale per una durata massima di due anni.
A differenza del settore privato, dove la CIG ha una durata temporanea, per gli statali questa volta dopo la messa in disponibilità verrebbe automaticamente il pensionamento coatto.
Per questo verrebbe applicato nei confronti di chi si trova a due anni dalla pensione, come, ad esempio i 64enni o coloro che hanno 38 anni di servizio.
Per chi viene collocato in disponibilità il trattamento economico verrebbe ridotto all’80%.
Mentre i sindacati sono già sul piede di guerra, ci si chiede se e come possa essere applicata la CIG nella scuola. A nostro parere è da escludere l’applicazione per i docenti, perché dovrebbero essere sostituiti da personale precario, vanificando i risparmi. Non dovrebbe essere applicata agli apicali (dirigenti scolastici e Dsga); difficile, ma non impossibile, che venga applicata al personale Ata.
Restano soltanto gli esuberi presenti per varie classi di concorso in alcune province e il personale in attesa di riconversione, a causa della soppressione di talune classi di concorso.
A giorni la sentenza.
tuttoscuola.com | mercoledì 20 giugno 2012 |