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Revocato in Sicilia l’Avviso 8 del 29 maggio 2009, bruciati 180 milioni del FSE; annullate le graduatorie dei progetti presentati

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Fonte: livesicilia.it
“Ma non vuol dire – ha precisato il dirigente generale della Formazione Ludovico Albert – che perderemo un euro. La Regione non perderà quelle somme”.  Per il direttore torinese, infatti, l’utilizzo dei Fondi europei risponde a una logica di “avanzamenti” annuali, per cui “quelle somme non ritornano indietro, anzi, posso dire – ha aggiunto – che sul Fondo sociale europeo la Sicilia è in ‘overbooking’”. Insomma, più richieste che fondi a disposizione.
Sarà. Fatto sta che l’Avviso numero 8 del 29 maggio 2009 “Per la formulazione di interventi formativi per lo sviluppo dei saperi e delle competenze” salta. E segue la stessa sorte dell’Avviso 7 del 2009. E la scelta dell’assessorato di revocare, di fatto, quel bando da 180 milioni, è legata ai rilievi sollevati in merito dalla Corte dei Conti. Rilievi in alcuni casi molto pesanti. I magistrati contabili, ad esempio, in una relazione fatta giungere in assessorato all’inizio del 2012, sottolineavano, tra le altre cose, “l’impossibilità di ricostruire l’iter attraverso il quale è scaturita la valutazione tecnica dei singoli progetti, dal momento che i verbali redatti dal Nucleo di valutazione – scrive la Corte – si limitano ad una mera elencazione dei numeri di protocollo dei progetti esaminati in ogni seduta”.
Ma non solo, la Corte dei conti sottolinea come per alcuni progetti, le somme finanziate fossero state ridotte rispetto alle richieste, nonostante l’ente di formazione avesse tutti i requisiti richiesti, mentre al contrario, in altri casi, fosse stata stanziata, per un determinato progetto, persino una somma superiore a quella richiesta dall’ente. E ancora, “da una verifica a campione effettuata da questo Ufficio – scrive la Corte dei conti – sull’elenco delle sedi accreditate provvisoriamente/effettivamente, emerge che alcuni enti beneficiari dei finanziamenti non risultano accreditati”. Infine, tra le altre cose, i magistrati contabili puntano l’indice contro le “false aspettative di stabilizzazione” che potrebbero essere ingenerate dalla “circostanza che gli sportelli formativi rimangano aperti anche dopo la chiusura dei progetti”.
Rilievi sollevati, è bene precisarlo, per un bando del quale non s’era occupato l’attuale dirigente generale, visto che, appunto, è stato pubblicato nel 2009, quando al capo del dipartimento Istuzione era Patrizia Monterosso. E nei confronti dell’Assessorato, al di là delle rassicurazioni sul recupero di queste somme per eventuali nuovi bandi, presto potrebbero però partire i ricorsi delle associazioni comprese nella graduatoria dell’Avviso revocato.

Un fallimento, quello dell’Avviso 8 che segue, come abbiamo accennato a quello del “7”, un bando da 140 milioni. Somme disimpegnate, anche quelle.Mentre per gli altri che nel frattempo sono stati banditi, non è che le notizie siano proprio positive. Sono tanti altri al momento gli Avvisi in una fase “di stallo”, che non hanno insomma ancora completato l’iter. Si tratta dell’avviso per la “realizzazione di corsi di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) 2010/2011” (somme stanziate, circa 6,2 milioni), l’Avviso numero 7 del 17 marzo 2010, “realizzazione di attività formative a favore della gente di mare e dello sviluppo dei nuovi mestieri del mare e della pesca” (da 18 milioni), l’Avviso pubblico numero 9 del 20 maggio 2011: “Interventi di formazione continua per la promozione di piani formativi aziendali, interaziendali, settoriali e territoriale” (da 39 milioni),l’Avviso 10 del 2010 “Scuole a rischio” (dotazione finanziaria da 40 milioni), l’Avviso 18 del 2011 per operatori socio sanitari (anche questo da 40 milioni), l’avviso 4 del 2011 “Beni in comune” (dotazionefinanziaria di 3,75 milioni), l’Avviso 9 del 2011 “Piani formativi” (da oltre 39 milioni) e l’Avviso “Oif” (sono stati impegnati solo parte dei 197 milioni stanziati). “Ma abbiamo appena pubblicato l’Avviso 20 – ha precisato Albert – un bando molto corposo e importante, da 280 milioni”. Mentre, però, altri 180 milioni rischiano di volare via dalla Sicilia.

L’Avviso numero 8 del 29 maggio 2009 “Per la formulazione di interventi formativi per lo sviluppo dei saperi e delle competenze” salta. E segue la stessa sorte dell’Avviso 7 del 2009. E la scelta dell’assessorato di revocare, di fatto, quel bando da 180 milioni, è legata ai rilievi sollevati in merito dalla Corte dei Conti. Rilievi in alcuni casi molto pesanti. I magistrati contabili, ad esempio, in una relazione fatta giungere in assessorato all’inizio del 2012, sottolineavano, tra le altre cose, “l’impossibilità di ricostruire l’iter attraverso il quale è scaturita la valutazione tecnica dei singoli progetti, dal momento che i verbali redatti dal Nucleo di valutazione – scrive la Corte – si limitano ad una mera elencazione dei numeri di protocollo dei progetti esaminati in ogni seduta”.

Ma non solo, la Corte dei conti sottolinea come per alcuni progetti, le somme finanziate fossero state ridotte rispetto alle richieste, nonostante l’ente di formazione avesse tutti i requisiti richiesti, mentre al contrario, in altri casi, fosse stata stanziata, per un determinato progetto, persino una somma superiore a quella richiesta dall’ente. E ancora, “da una verifica a campione effettuata da questo Ufficio – scrive la Corte dei conti – sull’elenco delle sedi accreditate provvisoriamente/effettivamente, emerge che alcuni enti beneficiari dei finanziamenti non risultano accreditati”. Infine, tra le altre cose, i magistrati contabili puntano l’indice contro le “false aspettative di stabilizzazione” che potrebbero essere ingenerate dalla “circostanza che gli sportelli formativi rimangano aperti anche dopo la chiusura dei progetti”.

Rilievi sollevati, è bene precisarlo, per un bando del quale non s’era occupato l’attuale dirigente generale, visto che, appunto, è stato pubblicato nel 2009, quando al capo del dipartimento Istuzione era Patrizia Monterosso. E nei confronti dell’Assessorato, al di là delle rassicurazioni sul recupero di queste somme per eventuali nuovi bandi, presto potrebbero però partire i ricorsi delle associazioni comprese nella graduatoria dell’Avviso revocato.

Un fallimento, quello dell’Avviso 8 che segue, come abbiamo accennato a quello del “7”, un bando da 140 milioni. Somme disimpegnate, anche quelle.
Mentre per gli altri che nel frattempo sono stati banditi, non è che le notizie siano proprio positive. Sono tanti altri al momento gli Avvisi in una fase “di stallo”, che non hanno insomma ancora completato l’iter. Si tratta dell’avviso per la “realizzazione di corsi di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) 2010/2011” (somme stanziate, circa 6,2 milioni), l’Avviso numero 7 del 17 marzo 2010, “realizzazione di attività formative a favore della gente di mare e dello sviluppo dei nuovi mestieri del mare e della pesca” (da 18 milioni), l’Avviso pubblico numero 9 del 20 maggio 2011: “Interventi di formazione continua per la promozione di piani formativi aziendali, interaziendali, settoriali e territoriale” (da 39 milioni),l’Avviso 10 del 2010 “Scuole a rischio” (dotazione finanziaria da 40 milioni), l’Avviso 18 del 2011 per operatori socio sanitari (anche questo da 40 milioni), l’avviso 4 del 2011 “Beni in comune” (dotazionefinanziaria di 3,75 milioni), l’Avviso 9 del 2011 “Piani formativi” (da oltre 39 milioni) e l’Avviso “Oif” (sono stati impegnati solo parte dei 197 milioni stanziati).
“Ma abbiamo appena pubblicato l’Avviso 20 – ha precisato Albert – un bando molto corposo e importante, da 280 milioni”.
Mentre, però, altri 180 milioni rischiano di volare via dalla Sicilia. Il direttore Albert

 

Il direttore della Formazione Albert, dopo l’addio alla giunta dell’assessore Mario Centorrino, decide di restare al suo posto: ““In questi giorni – ha detto Albert – mi toccherà elaborare il lutto dell’addio dell’assessore e della fine di una bella esperienza, di una collaborazione utile e fattiva. Ma proprio per questo – ha aggiunto – il mio compito sarà quello di attuare le riforme portate avanti in questi mesi”. Arrivato nel febbraio del 2011, è uno dei dirigenti generali esterni della Regione col massimo compenso consentito: 250 mila euro l’anno. Il suo contratto scadrà nel 2014.
Rappresentavano un binomio inscindibile, affiatato. Ma da ieri, la “coppia” della Formazione professionale si è sciolta, con l’addio dell’assessore Mario Centorrino.
A rimanere “solo”, così, è il dirigente generale Ludovico Albert, che oggi a Live Sicilia commenta: “Da adesso in poi il mio compito sarà quello di attuare tutto ciò a cui abbiamo lavorato”.
Nessun addio, quindi, del direttore giunto da Torino per dare una sistemata al settore della Formazione professionale siciliana. Anzi, col compito preciso di “ridurre gli enti”, si legge nel contratto che lo ha visto entrare ufficialmente alla Regione il 23 febbraio del 2011.
Dopo circa 15 mesi di lavoro, Albert precisa: “Non vedo per quale motivo dovrei andare via”. Il motivo, secondo qualcuno, sarebbe legato al destino seguito da Mario Centorrino, uscito dal governo per la sua “vicinanza all’area politica rappresentata dal Partito democratico”. Una vicinanza che i beninformati, a dire il vero, riconoscono anche allo stesso Albert, considerato “vicino” a una big del Pd in Piemonte, vale a dire Mercedes Bresso.
Ma i destini di Centorrino e Albert non sono legati. Almeno secondo il dirigente: “In questi giorni – ha detto Albert – mi toccherà elaborare il lutto dell’addio dell’assessore e della fine di una bella esperienza, di una collaborazione utile e fattiva. Ma proprio per questo – ha aggiunto – il mio compito sarà quello di attuare le riforme portate avanti in questi mesi”.

L’annullamento del bando da 180 milioni, secondo il presidente della Commissione attività produttive era “ampiamente annunciato. I fondi – ha detto Caputo – sarebbero serviti per tirocini e inserimento occupazionale. La regione ha assunto un super pagato dirigente generale per fare perdere milioni ed occasioni di sviluppo ai siciliani”, mentre il deputato Udc chiede l’addio immediato di Lombardo e Albert: “Di fronte a questa ennesima catastrofe, la data del 28 luglio per le dimissioni del governatore – ha concluso Lentini – appare troppo lontana”.
“Avevamo già lanciato l’allarme per il pericolo della perdita di fondi comunitari dell’Avviso 8. Ora arriva la certezza che la Regione Sicilia perde altri 180 milioni di euro a causa dell’annullamento della graduatoria”. Lo ha dichiarato il presidente della Commissione attività produttive all’Ars Salvino Caputo “I fondi – ha aggiunto – sarebbero serviti per tirocini e inserimento occupazionale. La regione ha assunto un super pagato dirigente generale per fare perdere milioni di euro ed occasioni di sviluppo ai siciliani. A questo punto è necessario avviare un’indagine parlamentare per fare chiarezza sulla gestione del settore della Formazione in Sicilia e sulla perdita dei fondi comunitari”. Caputo ha anche presentato un’interrogazione parlamentare con risposta urgente in Commissione per ottenere chiarimenti sul bando da 180 milioni e nei giorni scorsi aveva chiesto al Presidente dell’Ars, Francesco Cascio la nomina di una commissione parlamentare di inchiesta sulla formazione. “In un momento in cui – ha dichiarato Caputo – si registra una forte crisi economica ed occupazionale non possiamo consentire di mandare in fumo milioni di euro delle risorse comunitarie che oggi – ha concluso – rappresentano le uniche risorse a disposizione per lo sviluppo economico ed occupazionale”.
Per il deputato Udc Totò Lentini, invece, “il definitivo ‘tramonto’ del cosiddetto ‘avviso 8’ segna l’ennesimo, gravissimo, fallimento della politica di Lombardo. In un momento di crisi senza precedenti, – ha aggiunto – per insipienza o incapacità manifesta, il governo è riuscito a mandare in fumo risorse per 320 milioni di euro (considerando gli avvisi 7 e 8), che avrebbero permesso a quasi 20mila giovani siciliani di formarsi e lavorare produttivamente (tramite le. ‘working experiences’) nel settore privato. Se non bastasse – ha proseguito Lentini – le dichiarazioni del direttore generale Ludovico Albert suonano come un’ulteriore beffa: il disimpegno delle somme FSE è ormai pressoché inevitabile ed è certamente poco credibile a riguardo chi, come l’alto burocrate ‘esterno’ (e strapagato), è riuscito ad impegnare, ad appena un anno e mezzo dalla scadenza del POR, poco più del 41% delle risorse e ne ha effettivamente spese solo il 12,38% (dati ufficiali al 28/02 u.s. della Ragioneria Generale dello Stato). Di fronte a questa ennesima catastrofe, la data del 28 luglio per le dimissioni del governatore – ha concluso Lentini – appare troppo lontana: l’unico gesto sano da parte di Lombardo e, possibilmente, anche da parte del ‘mega-Direttore’ Albert sarebbe quello di rassegnare le dimissioni immediatamente, evitando che la Sicilia subisca ulteriori danni dall’inerzia, incapacità ed incompetenza che hanno dimostrato.”

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