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Gli accorpamenti a 1000 aluni sono illegittimi. Ed ora chi paga il conto dei soprannumerari?

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Claudio Menga, per la Segreteria FLC – CGIL Bari – Ancora una volta avevamo visto giusto: la CORTE COSTITUZIONALE con la sentenza N.147 depositata il 7 GIUGNO 2012 ha infatti dichiarato l’ILLEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE dell’obbligo di accorpamento in istituti comprensivi delle scuole del primo ciclo (infanzia, elementari e medie) così come previsto dall’articolo 19, comma 4, della legge 111/2011.

La legge in questione ha comportato l’abrogazione di decine di direzioni didattiche e scuole medie autonome per favorire la creazione di _ISTITUTI COMPRENSIVI_ (istituti con classi di scuola elementare e media) che però, per MANTENERE LA DIGNITÀ DI ISTITUZIONE SCOLASTICA AUTONOMA, dovevano raggiungere il NUMERO MINIMO DI MILLE ISCRIZIONI: sono nati così mega istituti spesso con più di 1.500 alunni!

Dando ragione alle posizioni espresse dalla FLC CGIL a detta del giudice la disposizione censurata, che peraltro “_MOSTRA UN CERTO MARGINE DI AMBIGUITÀ”_, non può ricondursi nell’ambito delle norme esclusive dello Stato ma va RICOMPRESA NELLA COMPETENZA CONCORRENTE DELLE REGIONI IN MATERIA D’ISTRUZIONE, poichè incide direttamente sulla rete scolastica e sul dimensionamento_ _degli istituti!_ _

Come noi avevamo sostenuto, il blitz che la precedente maggioranza parlamentare aveva realizzato con l’art. 19 della L. 111/11 DOVEVA ESSERE RADICALMENTE RESPINTO “SENZA SE E SENZA MA” DA PARTE DEI COMUNI E DELLA REGIONE ed oggi le amministrazioni che ci hanno ascoltato possono ritenersi soddisfatte.

La FLC CGIL BARI, infatti, aveva rivolto un accorato appello [1] ai presidenti Vendola, Schittulli e ai sindaci della provincia chiedendo di RINVIARE, con una moratoria, ogni procedura di dimensionamento scolastico per salvaguardare gli interessi di studenti e famiglie a ricevere un’offerta formativa adeguata e, possibilmente, potenziata su tutto il territorio comunale.

I danni provocati nella provincia di Bari dall’applicazione della norma con 42 DIMENSIONAMENTI di istituzioni del I ciclo (infanzia/elementare/media), secondo quanto previsto dalla relativa delibera regionale [2], sono stati enormi: migliaia di famiglie lamentano l’interruzione della continuità didattica e lo spostamento degli uffici di segreteria, mentre le lavoratrici e i lavoratori della scuola affrontano il fenomeno di soprannumerarietà e della mobilità coatta; una su tutte: 54 DIRETTORI DI SEGRETERIA sono oggi perdenti posto e in attesa di una improbabile ricollocazione con uno spreco di risorse umane che si poteva/doveva evitare!

Ora pretendiamo che, come prima parziale forma di risarcimento, sulle 16 SCUOLE inferiori ai 600 alunni vengano lasciati i Direttori amministrativi attualmente in servizio. Per tutti gli altri casi valuteremo la possibilità di impiegare tutti gli strumenti contrattuali e legali per intervenire a favore dei lavoratori in esubero.

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