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Concorso Ds – Giova la nuova “crociata” Anp?

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Con un appello accorato, forse interessato, e comunque opinabile, “a non abbassare la guardia” l’Anp dal suo sito si rivolge ancora una volta “a coloro che hanno superato con successo le prove scritte del concorso per dirigenti scolastici”.
Coloro che non si sono ancora costituiti con interventi ad opponendum – secondo l’Anp – “a salvaguardia della prosecuzione e della regolare conclusione della procedura concorsuale” sono invitati ad “aderire adesso dando mandato ai legali individuati dell’Associazione, che sino ad oggi hanno difeso con successo il concorso in tutte le sedi giudiziarie, di rappresentarli nelle cause promosse dai ricorrenti”.
La richiesta di questa nuova massiccia adesione ad interventi ad opponendum da parte di tutti i candidati che hanno superato la provettina preselettiva ed anche le provettine scritte sarebbe dettata da un duplice motivo:
a) in molte cause iniziano a essere sollevate eccezioni sulla legittimazione processuale ad intervenire da parte dell’Anp (ed era ora!);
b) l’eventuale accoglimento nel merito, anche di uno solo dei circa 160 ricorsi pendenti, potrebbe provocare l’arresto – certamente definitivo – della macchina concorsuale;
”con conseguenze nefaste sulla professione e sul profilo dei Dirigenti oggi in servizio e sulle legittime aspettative dei docenti che aspirano alla dirigenza”.
Insomma, secondo i neo-moralizzatori dell’Anp, la situazione sarebbe la seguente:
1) l’Anp si schiera totalmente in favore di coloro che si possono definire premiati solo dalla buona sorte piuttosto che invocare per tutti, compreso i bocciati, trasparenza, legalità e certezze valutative sia nella prova preselettiva, sia nella correzione delle prove scritte, che nella fase finale dell’iter concorsuale;
2) quelli che hanno osato impugnare il bando, le provettine preselettive e più di recente gli esiti delle prove scritte, facendo rilevare tutte le schifezze comportamentali registrate durante le stesse, anche ad opera di Ds in servizio che hanno vestito i panni di vigilantes-sceriffi, meritano l’ostracismo; salvo poi a sostenere in caso di loro vittoria, che l’Associazione si è battuta in difesa della legalità e dei diritti di tutti;
3) da quanto si argomenta sopra [punti a) e b) della tesi Anp] le eventuali resistenze invocate dovrebbero scaturire solo per interessi personali e per non bloccare il concorso. Il tutto in nome di una presunta lesione di professionalità dei Dirigenti oggi in servizio, che però non c’entrano niente (sic!), e sulle legittime aspettative dei docenti che aspirano alla dirigenza (sic! sic!).
C’è da restare senza parole! E nessuna parola, infatti, viene detta dall’Anp sul fatto che questo concorso sia nato male, anzi malissimo, grazie alla Gelmini (prova preselettiva) e sia stato gestito finora peggio con le due prove scritte i cui testi – comparati frontalmente regione per regione – danno uno spaccato di professionalità dei componenti delle commissioni quasi “a quota zero” e che si connotano – tranne rare eccezioni – per una diffusa precarietà culturale, confusione pedagogico-organizzativa e scarsa propensione alla ricerca della qualità nell’aspirante Dirigente Scolastico.
Ma tutto questo discorso centrato sul cultural-professionale all’Anp non interessa e forse non lo vuole comprendere neppure a pieno; all’Associazione interessa solo porre in opposizione una micro-categoria di pseudo-vincitori contro una maxi-categoria di pseudo-sconfitti.
Perché, a ben vedere, in conclusione, da questa tornata concorsuale non usciranno certo “grandi” Dirigenti idonei/capaci di gestire il cambiamento (o l’involuzione dello stesso, si vedrà!), ma solo lavoratori stagionali buoni per assicurare l’andamento di una scuola senza profilo alto a causa delle “mancate scommesse” e dei “mancati investimenti” del passato e dell’attuale Governo; come pure non saranno perdenti coloro che hanno subito lo scacco di una “non idoneità” nella provettina preselettiva ovvero nelle due prove scritte.
Nessuno può negare, infatti, che per fare un Ds competente e adeguato per una “buona scuola” non serve questo modello di reclutamento a lotteria, serve tanta buona e lunga formazione con accertamento delle competenze acquisite solo al termine di essa. Ma per i responsabili Miur, quanto forse per l’Anp, si tratta di modelli formativo-valutativi fantascientifici. Salvo poi a riempirsi tutti la bocca con il merito e la qualità del sistema e dei suoi addetti. (ninni bonacasa)

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