Secondo Favarin (Cisl Funzione Pubblica) e Scrima (Cisl Scuola) si potrà fare la contrattazione integrativa a costo zero pur migliorando le retribuzioni del personale. Cgil: “Vigileremo sulla attuazione dell’intesa”
Per una volta tanto i sindacati della scuola, anche se con sfumature diverse, si ritrovano tutti d’accordo e, a proposito della recente intesa sul lavoro pubblico, parlano di “svolta”.
Il concetto è stato ribadito in queste ore anche dalla Cisl Scuola che parla addirittura di un accordo profondamente innovativo.
Secondo il sindacato di Francesco Scrima l’intesa consentirà di far crescere le retribuzioni senza far aumentare la spesa pubblica.
Non solo, ma con l’accordo “si lega la contrattazione integrativa alla performance organizzativa e alla produttività dei lavoratori, secondo un meccanismo di trasparenza”.
La Cisl-Scuola mostra di condividere anche le osservazione della Corte dei Conti e dichiara: “L’accordo sul lavoro pubblico sancisce e conferma il ribaltamento del vecchio modello. Non più aumenti di spesa, non più decisioni prese al centro, non più distribuzione dei premi a pioggia. Le risorse per migliorare i servizi e pagare meglio i lavoratori verranno dai risparmi di gestione, ente per ente, e saranno distribuiti secondo un sistema che premia l’efficienza di ogni amministrazione. Dove si fa risparmio si premiano i lavoratori. E’ un meccanismo virtuoso, che lega obiettivi e persone all’interno di un sistema che incentiva la partecipazione”.
In tal modo secondo la Cisl “la contrattazione non è un costo ma una leva per la qualità dei servizi e per i salari dei dipendenti e professionisti pubblici”.
Addiritttura secondo Faverin (segretario nazionale della Cisl Funzione Publica) e Scrima la contrattazione integrativa non solo può essere fatta a costo zero, ma può persino comportare consistenti risparmi.
In tal modo sarà possibile, sempre secondo la Cisl, tutelare due interessei apparentemente contrapposti: valorizzare la loro professionalità dei dipendenti pubblici e migliorandone anche le retribuzioni e garantire ai cittadini servizi pubblici efficaci e di qualità.
Anche la Cgil parla di discontinuità ma preferisce mettere l’accento sulla necessità di rimodulare il quadro legislativo definito dal decreto 150/2009
Il sindacato di Pantaleo, pur esprimendo un giudizio positivo sull’accordo, mette le mani avanti anche perché per diventare operativo esso dovrà essere recepito da un atto normativo.
Ecco perché Flc-Cgil si considera impegnata a “vigilare affinché i contenuti dell’accordo siano integralmente assunti nella legge delega”.