fonte flcgil.it: Si è svolto il 14 maggio un lungo incontro al Ministero sulle questioni relative al TFA e agli eventuali percorsi “semplificati” per i docenti con servizio. Per l’Amministrazione erano presenti il Capo dipartimento per l’istruzione ed i Direttori generali del personale e dell’Università.
Procedure ordinarie di formazione iniziale
L’Amministrazione ha comunicato l’intenzione di pubblicare alcune FAQ sulle questioni più controverse della procedura di iscrizione e di selezione. Come FLC, insieme alle altre organizzazione sindacali, abbiamo chiesto di predisporle in tempi rapidi e di poterle valutare prima dell’effettiva pubblicazione in modo da evitare ulteriori fraintendimenti o la necessità di chiarimenti sui chiarimenti come è già avvenuto in passato.
Di seguito le questioni affrontate e sulle quali saranno forniti i chiarimenti:
Prove uniche per alcuni insegnamenti (lettere, lingue, educazione fisica)
Sulle prove uniche è stato chiarito che sarà unica solo la preselezione mentre le prove scritte e orali saranno relative alle singole classi di concorso e che pertanto chi vuole partecipare ad entrambe (per avere più opportunità) dovrà effettuare due preiscrizioni.
Sulla situazione di alcune regioni (Sicilia, Toscana, Veneto) nelle quali gli insegnamenti sono presenti in Università diverse per il I e II grado abbiamo chiesto la possibilità di sostenere la prova preselettiva in una sola delle due Università (trattandosi di prova unica nazionale) e poter proseguire l’iter selettivo in entrambe le Università (se si è effettuata la doppia iscrizione). Il Direttore generale dell’Università si è impegnato a fornire indicazioni in tal senso agli Atenei e ai relativi gruppi di coordinamento regionali.
Sull’argomento è stato anche sollecitato un chiarimento sulla validità delle abilitazioni relative agli ambiti disciplinari tra I e II grado: l’Amministrazione ha dimostrato forti resistenze, ma si è impegnata ad approfondire la questione per fornire un chiarimento. A parere della FLC e delle altre organizzazioni sindacali tale validità va confermata, come già avvenuto in passato, come principio generale per tutte le abilitazioni conseguite con le attuali classi di concorso.
Ammissione in soprannumero dei “congelati” SSIS e dei semestri aggiuntivi
E’ stato chiesto di chiarire cosa si intende esattamente per “congelati SSIS” e quale sia la sorte di coloro che erano stati ammessi al semestre aggiuntivo e non hanno potuto frequentarlo per la chiusura delle SSIS. L’Amministrazione si è impegnata a produrre una FAQ sull’argomento nella quale si chiarisca definitivamente che la deroga opera per tutti coloro che rientravano nel numero degli ammessi e che per vari motivi non hanno potuto completare il percorso.
Incompatibilità
Sull’incompatibilità con altri corsi accademici (master, dottorati, ecc.), in considerazione che i TFA sono formalmente nell’a.a 2011/12, ma nella sostanza nel 2012/13, su nostra sollecitazione, l’Amministrazione ha chiarito (e si impegna a fornire una FAQ) che l’incompatibilità opera sul 2012/13 e che per coloro che nel 2011/12 avessero in corso un altro percorso è sufficiente che lo stesso si concluda entro la data di inizio dei corsi TFA. Per quanto riguarda il Dottorato il Direttore generale dell’Università ha confermato che lo stesso può essere congelato per l’anno di frequenza del TFA.
Possibilità di effettuare il tirocinio in regione diversa da quella dell’Università
Abbiamo sollevato il problema dei docenti in servizio in Regione diversa da quella dove ha sede l’Università presso la quale si frequenta il TFA (non in tutte le Regioni sono attivati tutti gli insegnamenti). L’Amministrazione si è impegnata ad approfondire la questione anche se il sistema di accreditamento delle istituzioni scolastiche è teoricamente solo regionale e diventerebbe complicato gestire i rapporti con scuole fuori dal sistema. In ogni caso si tratterà di verificare quale sia l’entità del problema una volta noti gli ammessi ai corsi e l’eventuale attivazione dei corsi “riservati” che dovrebbero permettere di superare il problema del tirocinio.
Diritto allo studio e facilitazioni per la frequenza dei corsi
E’ stato sollecitato un chiarimento sul diritto allo studio e sulle facilitazioni per la frequenza dei corsi e del tirocinio per i docenti in servizio: abbiamo chiesto in particolare un ampliamento delle quote destinate alle 150 ore come già avvenuto per il DM 85/05.
Altre questioni relative ai percorsi di formazione iniziale
Il percorso abbreviato per i maestri diplomati entro il 2001/2002 è in dirittura di arrivo e a breve dovrebbero essere pubblicati i relativi provvedimenti in modo da poterli attivare per il prossimo anno accademico.
Abbiamo sollecitato con forza l’attivazione dei TFA anche per le discipline artistiche e musicali, ricordando che in tal senso si sono espressi sia il CNAM che la Conferenza dei Direttori delle Accademie. L’Amministrazione si impegnata ad approfondire la questione con il Dipartimento per l’Università.
Abbiamo anche ribadito l’esigenza di prevedere uno specifico percorso per la formazione iniziale degli Insegnati Tecnico Pratici (ITP): l’amministrazione ci ha confermato che è in corso un approfondimento sull’argomento ma è stta in grada di fornire ulteriori dettagli né i tempi di un eventuale provvedimento.
Nell’occasione abbiamo anche contestato l’esosità dei contributi imposti dalle Università agli studenti per la frequenza del TFA, e rinnovato la richiesta che la contribuzione studentesca per la frequenza del TFA, del percorso per la specializzazione nel sostegno, dei corsi di perfezionamento CLIL e del corso annuale per i “maestri”, rientri nel calcolo del 20% dell’importo del finanziamento ordinario annuale dello stato previsto dall’art. 5 comma 1 del DPR 306/97.
Procedure “riservate” di formazione iniziale
Dopo gli annunci informali del Ministero, è stata illustrata una prima ipotesi di intervento per garantire il conseguimento dell’abilitazione ai docenti che abbiano svolto servizio senza abilitazione.
L’Amministrazione è intenzionata ad adottare un’Ordinanza d’urgenza basata su uno Schema di Regolamento che dovrebbe modificare il DM 249/10 (Regolamento della formazione iniziale) per permettere ai docenti che siano in possesso di determinati requisiti di servizio, l’accesso senza preselezione ai percorsi di formazione iniziale e il conseguimento dell’abilitazione senza svolgere le attività di tirocinio.
Sul provvedimento d’urgenza sarà necessario acquisire il concerto con il Ministero dell’economia e la registrazione alla Corte dei Conti, mentre il Regolamento dovrà seguire l’iter procedurale previsto dalla legge: pareri del CNPI, del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari, registrazione alla Corte dei Conti.
I requisiti per accedere a questi corsi speciali, secondo la prima ipotesi del Ministero, sarebbero di almeno tre anni di insegnamento anche non continuativi (a partire dal 1999/2000 e fino al 2011/2012) nella classe di concorso/tipo di insegnamento per il quale non si è abilitati. Per anno di insegnamento si intendono: supplenze annuali (31/08), supplenze fino al termine delle attività didattiche (30/06), supplenze continuative per almeno 180 giorni in un anno scolastico.
Il TFA speciale dovrebbe essere svolto nelle Università della Regione nella quale si è effettuato l’ultimo anno di supplenza.
Il TFA speciale sarebbe attivato, al momento, solo per le classi di concorso già presenti per i TFA ordinari, mentre successivamente si provvederà per le altre classi di concorso/insegnamenti.
Le nostre osservazioni
Abbiamo innanzitutto rilevato, insieme alle altre organizzazioni sindacali, che i provvedimentiprevisti sono comunque lunghi e macchinosi e che rischiano di essere impugnati per mancanza di copertura normativa: sarebbe meglio assumersi in pieno la responsabilità politica ed adottare un provvedimento di rango superiore (Decreto Legge) per garantire la stabilità e la certezza del sistema.
Sui requisiti e sulle modalità organizzative abbiamo ribadito che:
- il passaggio dalla prassi consolidata dei “360 giorni” ai 3 anni rischia di deludere le aspettative di tanti docenti che in questi anni si sono impegnati per ottenere un provvedimento specifico, anche attraverso ordini del giorni e mozioni in Parlamento
- la previsione che debba trattarsi di tre anni pieni (e perfino con 180 giorni continuativi) rischia di escludere migliaia di docenti che hanno ben più anni di servizio ma svolti in maniera discontinua. La professionalità docente non è legata alla consecutività della supplenza ma allo svolgimento della stessa, anzi in alcuni casi è perfino più “arricchente” svolgere supplenze in più situazioni diverse
- il requisito di servizio nella specifica classe di concorso cozza fortemente con la situazione determinata dai tagli degli ultimi anni e con la complessità delle procedure di nomina: spesso si è costretti a lavorare su altra classe di concorso o sul sostegno o sui progetti regionali e non a caso tale situazione è perfino tutelata dal “salva precari”.
- la previsione di attivare i corsi solo per i TFA già presenti creerà una pericolosa disparità di trattamento: va prevista esplicitamente l’attivazione anche per gli altri ed in particolare per le discipline artistiche e musicali, per i maestri e per gli ITP, oltre che per le classi di concorso attualmente non previste.
Alla luce di tutte queste osservazioni, l’Amministrazione si è riservata un approfondimento e in tal senso abbiamo chiesto ulteriori occasioni di confronto anche in sede politica per affrontare congiuntamente le questioni relative al reclutamento, al piano triennale di assunzioni e alle procedure di stabilizzazione che sono alla base delle nostre iniziative di mobilitazione.