Nella nota ministeriale con la quale si dà notizia della decisione di ammettere ai corsi TFA, senza selezione d’accesso, i professori precari privi di abilitazione, viene quantificata la durata del servizio minimo necessario, precisando che deve essere pari a 36 mesi.
In effetti, computando la durata effettiva in anni solari, quei 36 mesi corrispondono a tre anni, ma per la scuola le cose stanno diversamente.
Come ha riferito il sen. Pittoni della Lega che è intervenuto presso i competenti uffici del Miur, si tratta di un calcolo errato che dovrebbe essere chiarito quanto prima o, comunque, precisato nell’atto ufficiale che attiverà la procedura di ammissione attualmente in fase di definizione.
In effetti tre anni scolastici possono essere, caso limite, di 12 mesi l’uno, ma, agli effetti della validità del servizio sono sufficienti 180 giorni, cioè sei mesi di servizio.
Tre anni scolastici, dunque, sono validi se complessivamente hanno comportato 540 giorni, pari a 18 mesi di servizio. Si tratta di una quantità ben lontana dai 36 mesi affermati dalla nota.
Intanto al Miur si sta cercando di quantificare l’entità dei possibili ammessi in possesso di questo requisito di servizio. Nella scuola secondaria di I e di II grado – gli attuali corsi di TFA riguardano soltanto questi settori – si stima che i potenziali interessati potrebbero essere diverse decine di migliaia (forse 50-60 mila), pari quasi al triplo dei posti programmati per i corsi TFA per l’abilitazione.
È evidente che la pianificazione calcolata sul fabbisogno dei territori, in questo modo, salta. Ma gli Atenei e gli interessati non potranno che essere soddisfatti.
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tuttoscuola.com | giovedì 10 maggio 2012 |