i sacrifici imposti dall’attuale congiuntura economica e finanziaria sono stati affrontati con dignità e consapevolezza, posto che si trattava di operazioni necessarie e, grazie alle indicazioni contenute nei testi che regolamentano e accompagnano la riforma, hanno consentito al sistema scuola di reggere senza eccessivi traumi;
è noto a tutti che proprio in questi giorni è stato in discussione il provvedimento che avrebbe dovuto assicurare l’assunzione di circa 10.000 unità di personale docente ed Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario);
il Ministero ha diffuso una nota di chiarimento, con una tale dovizia di particolari e dettagli, da non consentire un’analisi sistematica della differenza tra posti in organico ed insegnanti in servizio pari a 41.503 unità;
si ritiene che questi argomenti debbano essere trattati con grande attenzione ed alto senso di responsabilità da parte delle figure apicali del Ministero e dei suoi dirigenti responsabili della comunicazione,
si chiede di sapere:
quali accorgimenti il Ministro in indirizzo abbia posto o intenda porre in essere per contenere il fenomeno dei distacchi del personale e per affrontare la questione delle inidoneità professionali;
quali misure intenda adottare per risolvere la questione della mancata corrispondenza tra numero di cattedre e numero di insegnanti, nella prossima determinazione degli organici, alla luce dei relativi provvedimenti in itinere;
come intenda superare l’anacronistica differenza tra organico di diritto ed organico di fatto, che genera tali differenze;
perché, a fronte di queste, tra cattedre ed organici il Ministero abbia insistito per una norma che prevedeva l’aumento inopinato degli organici di 10.000 insegnanti, che andrebbero al massimo a svolgere mansioni di supplenti, anche nell’eventuale determinazione di organici di istituto o di reti di istituti.