E’ un no secco quello della Gilda degli Insegnanti nei confronti delle prove Invalsi. La bocciatura è stata decretata dalla Direzione nazionale del sindacato, riunita a Roma. Nonostante l’obbligatorietà, ora sancita per legge, della somministrazione dei test, il sindacato guidato da Rino Di Meglio conferma la posizione polemica sul tema, già assunta l’anno scorso dall’Assemblea Nazionale, ma non arriva a proclamare lo sciopero, che è stato invece confermato dai Cobas, con l’adesione dell’Unione degli Studenti, per i giorni 9, 10 e 16 maggio, quelli in cui sono previste le prove per la scuola primaria, secondaria di primo grado e secondaria di secondo grado.
La Gilda, come precisato da Di Meglio a Tuttoscuola, contesta invece la tabulazione meccanica dei risultati che “oltre a invadere l’ambito della professione docente non rientra in alcun modo tra le competenze che attengono agli insegnanti perché si tratta di attività riguardanti una valutazione esterna che non spetta ai docenti“.
Il ministero dell’Istruzione secondo la Gilda, ha assunto “una posizione ambigua che demanda alle scuole l’individuazione delle inesistenti risorse finanziarie per retribuire tale attività, ammettendo, implicitamente, che si tratta di una prestazione aggiuntiva e volontaria“.
Infine la Gilda stigmatizza anche “l’anacronismo di un lavoro ripetitivo e amanuense che smentisce nei fatti il vantato processo di informatizzazione della Pubblica Amministrazione”.
tuttoscuola.com | venerdì 27 aprile 2012 |