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Prove Invalsi: posticipo al 15 maggio

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Gli studenti delle seuperiori affronteranno i test una settimana dopo il previsto. Motivazione: il 6 e 7 maggio si vota in molti Comuni. Bernocchi (Cobas): “Bella furbata di Invalsi e Miur, ma non servirà a far fallire la protesta contro i quiz”.
In alcuni Comuni d’Italia, si voterà la prima domenica di maggio e per questo motivo le scuole potrebbero restare chiuse nelle successive giornate di lunedì 7 e martedì 8.
Ma quest’ultima data si sovrappone proprio con quella prevista dall’Invalsi per la somministrazione delle prove di italiano e matematica nella secondaria di secondo grado.
E così l’Istituto di Villa Falconieri ha deciso di rinviare la rilevazione al 15 maggio.
La decisione, certamente concordata con il Ministero, potrebbe mettere in difficoltà gli oppositori delle prove Invalsi molti dei quali già pensavano di aderire allo sciopero nazionale proclamato dai Cobas proprio per il giorno 8.
“Il MIUR – commenta il portavoce nazionale Cobas Piero Bernocchi –
ha fatto indubbiamente una bella mossa per frammentare le prove e far svolgere quelle delle superiori, dove sa già che le proteste saranno notevoli anche grazie agli studenti”.
“Il tentativo del Ministero 
– aggiunge Bernocchi –
è di evitare che la protesta impatti anche su elementari e medie, in particolare dal punto di vista mediatico”.
Ma lo sciopero resta?
“Ovviamente – chiarisce il portavoce –
noi manterremo lo sciopero ma lo dovremo riarticolare, prenderemo una decisione entro lunedì”.
“Quella dell’Invalsi e del Miur
– conclude Bernocchi –
è una bella furbata, ma non servirà certamente a contenere la protesta contro i quiz”.
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