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CLIL: le richieste dei sindacati

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i sindacati hanno avanzato i loro dubbi e le loro richieste

FLC CGIL – Abbiamo ribadito la necessità che venga emanato al più presto il decreto sugli enti certificatori, quale necessario riferimento normativo per verificare la validità delle certificazioni linguistiche degli interessati. Tra l’altro la nostra organizzazione ha già denunciato speculazioni su questo aspetto.

La nostra organizzazione ha contestato le modalità e la tempistica di attuazione di tale attività formativa. È facile capire che per l’inizio del prossimo anno scolastico i docenti interessati avranno forse appena iniziato i corsi e saranno costretti nonostante ciò ad avviare nelle classi interessate l’insegnamento in lingua straniera.

Ancora, abbiamo chiesto che venga previsto la possibilità di frequenza per il personale a tempo determinato senza alcuna limitazione numerica (nella circolare è previsto un tetto massimo di partecipazione ai corsi del 10%).

Inoltre, non è previsto alcun rimborso spese per raggiungere le sedi dei corsi: questo significa che tutti i costi saranno a carico dei docenti partecipanti.
Crediamo che tutto ciò sia inaccettabile e per queste ragioni abbiamo chiesto che l’amministrazione riveda le modalità organizzative e integri le risorse, prevedendo la copertura integrale dei costi a carico del personale.

CISL

  • ha subito denunciato il grave ritardo con cui si avviano questi percorsi previsti dal riordino della scuola secondaria di secondo grado; ciò non consentirà di avere le professionalità formate per il prossimo anno scolastico, con evidente abbassamento degli standard di qualità dell’offerta formativa CLIL destinata ai ragazzi e con palese disagio professionale degli stessi docenti;
  • ha sottolineato che il decreto manca del riferimento sulla certificazione linguistica il cui provvedimento specifico ancora non è stato registrato;
  • ha messo in forte evidenza che i docenti interessati non avranno alcuna agevolazione che possa favorire la frequenza dei corsi: non si assicura loro, infatti, la possibilità di assentarsi dal servizio o una qualche flessibilità nell’espletamento dell’orario di lavoro. Il riferimento all’art. 64 del CCNL è molto residuale in quanto cinque giorni di permesso per aggiornamento sono del tutto insufficienti a coprire centinaia di ore di frequenza. Non si prevede, inoltre, alcun rimborso spese per raggiungere la sede del corso.

FGU

La Gilda ha richiesto con determinazione di conoscere innanzitutto il decreto sulle certificazioni delle competenze linguistiche dei docenti disponibili ad insegnare le proprie discipline nella lingua inglese, ribadendo che in mancanza non è possibile far partire alcun corso.

Stante le dichiarazioni dello stesso ministero, nessuno possiede il livello C1 richiesto per i docenti CLIL, mentre sono circa 300 coloro le cui competenze corrispondono al livello B2. Poichè per passare dal livello B2 al C1 occorre come minimo un biennio, la nostra delegazione ha ulteriormente evidenziato l´impossibilità di iniziare il CLIL il prossimo 1° settembre, con docenti che non posseggono le competenze linguistiche richieste.

Un ulteriore impedimento all´ attivazione dei corsi è rappresentato dalla carenza di risorse e quindi si è chiesto un ulteriore incontro per chiarire tutti gli aspetti citati.

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