Un emendamento al decreto legge Semplificazioni approvato dalle commissioni Affari costituzionali e Attività produttive della Camera prevede che i professori che avevano superato le prove preselettive del concorso per diventare dirigenti scolastici, ma che non avevano partecipato al corso di formazione perchè non rientranti nel contingente previsto, saranno immessi in ruolo previa frequenza di un corso di quattro mesi e il superamento di un colloquio finale.
Inoltre i professori che nel triennio 2008/09-2010/12 hanno avuto l’incarico di preside sono ammessi a un periodo di formazione, dopo il superamento di un colloquio selettivo, per poter essere poi immessi in ruolo.
L’emendamento stabilisce poi per coprire i posti vacanti, attualmente ricoperti con reggenze plurime, ai professori che hanno un contenzioso per la partecipazione ai concorsi a dirigente scolastico, “è temporaneamente affidato un incarico provvisorio di direzione della durata di un anno scolastico, rinnovabile fino alla copertura dei posti vacanti destinati ai vincitori del concorso ordinario”.
La genesi della proposta non è chiara: è possibile che si sia inteso coprire in questo modo i numerosi posti che rimarranno vacanti nel nuovo anno scolastico malgrado il taglio di non pochi posti di dirigente derivante dalle nuove norme sul dimensionamento. Certo che emendamenti di questo genere richiamano alla memoria le famigerate ‘leggine’ sostenute in passato in Parlamento da maggioranze trasversali pro questa o quella categoria. Non sarebbe meglio puntare su concorsi più frequenti, magari meglio organizzati?
<!–
var switchTo5x=true;stLight.options({publisher:’c785f167-b22d-490f-bcba-69fd4fdd0baa’});
–>
tuttoscuola.com | martedì 6 marzo 2012 |