La commissione elettorale per le elezioni RSU della Provincia Regionale di Palermo ha comunicato in data 15-02-2012 di aver respinto la lista presentata dall’Unione Sindacale di Base per le prossime elezioni RSU. L’USB aveva deciso di presentare una propria lista autonoma per portare anche all’interno della Provincia Regionale di Palermo la propria azione sindacale, un’azione fondata sulla lotta in difesa delle ragioni del mondo del lavoro e sul rifiuto della concertazione e del collaborazionismo con le politiche antipopolari delle classi dirigenti del nostro Paese, tratto ormai caratteristico dell’azione di CGIL, CISL e UIL.
Nella circolare Aran del 22 dicembre 2011 (confermata da tutte le norme precedenti) è lapalissiano che elettorato attivo (votanti) ed elettorato passivo (eleggibili), negli Enti Locali, sono strettamente correlati, con l’impossibilità da parte dei precari a tempo determinato di esercitare sia l’elettorato attivo che quello passivo. Poiché l’USB ha sempre rivendicato l’elettorato passivo ed attivo dei precari, differentemente da Cgil, Cisl e Uil che non hanno mai portato avanti questa battaglia all’Aran, abbiamo deciso di candidare un precario nelle nostre liste alla provincia di Palermo, dopo aver constatato la presenza dei precari nell’elenco dei votanti della Provincia. Non riusciamo a capire per quale strano artificio interpretativo la Commissione Elettorale della Provincia di Palermo consenta ai lavoratori a tempo determinato (con qualsiasi tipologia contrattuale) di votare ma non di candidarsi. Forse per Cgil, Cisl e Uil i precari sono “merce da voto” e non “soggetti di diritto”.
E’ evidente che per queste Rsu si sta consumando la retorica ipocrita dei sindacati collaborazionisti, che da un lato dicono di battersi per i precari, ma dall’altro fanno ostruzionismo rispetto alla candidatura a RSU di un collega insegnante che da tre anni lavora presso l’IPCL Cassarà con contratto al 31-08. Ancora una volta si preferisce sottrarsi al confronto e usare nel peggiore dei modi il proprio potere “politico” e “istituzionale” per eliminare la concorrenza sgradita, non comprendendo che l’USB è disposta ad arrivare fino all’annullamento delle elezioni se il candidato non verrà riammesso.
L’esigenza e la necessità di presentare una lista autonoma USB nasceva dalla constatazione che all’interno della Provincia gli altri sindacati non hanno saputo tutelare i diritti di TUTTI i lavoratori precari, preferendo purtroppo agire secondo logiche “oscure”, favorendo solo ALCUNI lavoratori precari a spese della maggioranza. Così come si evince ad esempio dalla difesa ad oltranza fatta dalla FP CGIL del Regolamento per il conferimento delle supplenze presso l’IPCL Ninni Cassarà di Palermo, e dal rifiuto radicale da essi posto rispetto alla nostra proposta di statalizzazione, che nulla ha a che vedere con quella “furbesca” prospettata dal Presidente della Provincia Giovanni Avanti (mancanza di fondi a livello locale per gestire la scuola), con la quale vogliamo garantire il futuro lavorativo di tutti i lavoratori della scuola, seriamente a rischio in virtù dei tagli voluti dal governo Berlusconi e riconfermati dal governo Monti (la conferma della bontà della nostra prospettiva sindacale ci viene confermata anche dalla richiesta fatta da 7 sindaci di centro-sinistra al Ministro Profumo di statalizzare le scuole comunali e di sostituire il personale comunale che va in pensione con docenti statali … la stessa cosa che noi chiediamo per le scuole provinciali).
E’ chiaro che la difesa della gestione provinciale dell’IPCL da parte della FP CGIL (ingiustificabile sul piano dei principi), o in subordine il loro tentativo di far passare la competenza della gestione della scuola alla Regione Siciliana piuttosto che allo Stato, è svolta con lo scopo di sottrarsi al controllo statale e di salvaguardare alcuni privilegi, ad esempio la posizione di una manciata di lavoratori precari, per lo più tesserati CGIL, che grazie al suddetto regolamento ad personam sono stati inseriti nella I fascia bloccata delle graduatorie.
La CGIL si vanta di avere fatto mille battaglie per i precari, e si vanta di avere lottato per dare ai precari il diritto di voto alle prossime elezioni RSU. Peccato che in realtà i precari servano alla CGIL soltanto al momento di votare, come bacino elettorale! Quando invece i precari chiedono il diritto a candidarsi a RSU, presentando magari liste autonome che portino avanti anche le loro giuste rivendicazioni, svincolati dall’abbraccio soffocante della CGIL, ecco che improvvisamente i precari diventano un problema per la CGIL e le commissioni elettorali autoreferenziali (gestite da loro stessi!) interpretano a proprio uso e consumo i regolamenti per impedire la presentazione di liste alternative.
Va detto che la lista USB è stata presentata raccogliendo oltre trenta sottoscrizioni in appena un paio di giorni, sottoscrizioni raccolte fra il personale docente e non docente, fra lavoratori di ruolo e precari, a conferma della trasversalità di consenso ottenuto dal nostro candidato e dal nostro progetto, e in contrasto a quanto sostenuto pubblicamente da alcuni politicanti della CGIL che ci attribuivano una forza irrisoria all’interno dell’IPCL, affermazioni che oltre ad essere false costituiscono ennesima conferma della loro vocazione profondamente antidemocratica e irrispettosa delle minoranze.
L’USB continuerà a portare avanti a livello locale e nazionale la lotta per la tutela dei diritti di TUTTI i lavoratori, contro la logica della divisione del fronte portata avanti dai sindacati opportunisti, e fra le altre cose continueremo a lottare per il riconoscimento del diritto di voto e di candidabilità dei precari alle elezioni RSU. Ci riserviamo di impugnare l’assurda decisione della Commissione Elettorale RSU della Provincia che ci esclude dalle imminenti elezioni di Marzo e, qualora la lista USB non venga riammessa, facciamo appello ai lavoratori che ancora credono in un’attività sindacale trasparente e che non si sentono rappresentati dalla bassa politica dei soliti noti, ad essere accanto a noi in questa lotta.
USB P.I. Palermo – Scuola