Con argomentazioni convergenti i sindacati confederali della scuola chiedono al Governo e al Parlamento di sanare l’ingiustizia commessa in materia di pensioni.
“Si trattava”, sostiene il segretario generale della Flc-Cgil Mimmo Pantaleo, “di un atto di equità nei confronti del personale della scuola che ha una sola finestra di uscita nei pensionamenti con riferimento all’anno scolastico e non quello solare. Quell’ emendamento poteva dare una risposta ai precari liberando altri 3500 posti da utilizzare per le stabilizzazioni”.
A sua volta il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima, afferma che sulle pensioni la scuola “non rivendica privilegi, chiede solo di non essere penalizzata a causa delle particolari modalità che regolano la cessazione dal servizio del suo personale. Consentire di andare in pensione coi vecchi requisiti a chi li maturi entro il 31 agosto, e non il 31 dicembre, avrebbe permesso di rimuovere una vera e propria iniquità”.
Anche per Massimo Di Menna, segretario generale della Uil scuola, “la mancata approvazione dell’emendamento al Milleproroghe relativo alle pensioni per gli insegnanti è ancora un accanimento contro la scuola e il personale”.
Per la Uil, come per gli altri sindacati, la questione tuttavia “non è chiusa”. L’invito unitario al Governo e al ministro, ma anche al Parlamento, è a individuare rapidamente “una soluzione equa”.
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tuttoscuola.com | mercoledì 15 febbraio 2012 |