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Organico funzionale: cominciamo a vederci chiaro

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da orizzontescuola: Pubblichiamo due interventi a parziale chiarimento di quanto approvato nel Decreto Semplificazioni il 3 febbraio.

Il primo articolo è inviato da La Scuola IbleaOrganico di autonomia: speranze in standby…

“Mariella – Nel testo definitivo del decreto legge sulle semplificazioni approvato dal governo il 3/2/2012 vi sono delle modifiche sostanziali rispetto al testo presentato in bozza (per un confronto si veda la nostra tabella comparativa ). In particolare:

1) Si costituiscono reti di scuole con il preciso obiettivo “di conseguire la gestione ottimale delle risorse umane, strumentali e finanziarie”

2) L’organico di autonomia, così come nel testo in bozza, è costituito sui  “fabbisogni con carattere di stabilità per almeno un triennio sulla singola scuola, sulle reti di scuole e sugli ambiti provinciali, anche per i posti di sostegno” – ma  nel testo definitivo appare la seguente frase “fatte salve le esigenze che ne determinano la rimodulazione annuale”, mentre sparisce la parte in cui tale organico veniva dimensionato sull’organico 2011/12

3) Sparisce il riferimento al dimensionamento dell’organico di rete a 10.000 unità

4) Viene inoltre esplicitato che dall’attuazione di tale decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

Riepilogando, la situazione che si determinerebbe  è la seguente:

1) le scuole si devono unire fra loro in reti di scuole;

2)  vi saranno due organici: uno è quello della singola istituzione scolastica (organico dell’autonomia) ed uno è quello  delle scuole unite in rete (organico di rete), di supporto alle scuole nell’attività di integrazione degli alunni disabili e nella lotta alla dispersione scolastica;

3) entrambi questi organici sono determinati  sulla base del fabbisogno storico degli ultimi tre anni, sempre calcolati  con i vincoli della riforma Gelmini, ma tali organici possono essere comunque rimodulati ogni anno;

4) il tutto a spese zero.

Lo scenario che sembra aprirsi è che l’organico di diritto, costituito sull’effettiva necessità di docenti e calcolato ogni anno a giugno, non è più in vigore; al suo posto compare l’organico dell’autonomia, il quale sarà calcolato sulle serie storiche delle cattedre stabili  degli ultimi tre anni delle scuole e della  provincia, con conseguenze al momento non prevedibili. Cioè, una cattedra di qualsiasi disciplina sarà effettivamente  in organico solo se è costituita stabilmente da almeno tre anni nella scuola, tenendo inoltre conto degli  esuberi nella provincia.

Tale organico però non è bloccato per tre anni, infatti ogni anno sarà rimodulato in base alle nuove esigenze.  Ma con il vincolo che “a decorrere dall’anno scolastico 2012/2013 le dotazioni organiche del personale docente, educativo ed ATA della scuola non devono superare la consistenza delle relative dotazioni organiche dello stesso personale determinata nell’anno scolastico 2011/2012” (Decreto Legge 6 luglio 2011, n. 98 art 19 comma7).

Inoltre  le scuole collegate in rete possono scambiarsi risorse umane e strumentali, il che sembrerebbe aggirare la legislazione sulla contrattazione collettiva annuale sui trasferimenti dei docenti.

Il tutto, infine, deve essere applicato senza alcuna spesa aggiuntiva, e con un risparmio “da 3.188 milioni di euro a decorrere dall’anno 2012”  ( legge 6 agosto 2008, n. 133,art. 64, comma 9 )  il che ci fa pensare che l’unica vera  motivazione alla base di tale riforma è ottenere risparmi.

Ci auguriamo che ciò venga ottenuto con una maggior razionalizzazione dell’impiego delle risorse umane e finanziarie e non con ulteriori tagli. Aspettiamo i decreti attuativi per chiarirci le idee.

Per tal motivo non ci sentiamo di condividere il parere deI segretario Nigi SNALS-CONFSAL : “ Con l’organico pluriennale si aprirà una nuova fase per istituzioni e personale scolastico e diminuirà il precariato ”, affermazione che ci appare prematura ed eccessivamente ottimistica”

Il secondo è un comunicato di Paolo Latella, segretario Unicobas Scuola Lombardia

“Carissime colleghe e colleghi, anch’io sono critico su come stanno operando al MIUR. 300000 precari sono un’enormità… sarà impossibile stabilizzarli tutti.

Come era previsto, la commissione bilancio ha dato parere negativo sulla spesa complessiva sull’organico funzionale.

Si parla di sperimentazione in alcune scuole ed è lo stesso progetto avviato nel 1999.

“Ogni scuola avrà un organico funzionale di durata triennale, con il quale fa fronte non solo alle esigenze ordinarie ma anche alle supplenze. Per consentire di costituire, a invarianza di spesa, nuove cattedre, si utilizzeranno anche gli spezzoni… Gli istituti avranno diritto, poi, a organici da utilizzare in rete con altre scuole per realizzare attività di recupero e di sostegno alle eccellenze, oltre che ai ragazzi diversamente abili”.

Ci sono molte similitudini con il Decreto Ministeriale n. 71 del 22 Marzo 1999 – Organico Funzionale Scuola Secondaria (autonomia scolastica).

In quel decreto in via sperimentale si definì un nuovo modello didattico che fu realizzato dagli allora provveditorati agli studi, oggi USP.

Mi domando quale scuola in Italia abbia la copertura finanziaria per attuare la sperimentazione dell’organico funzionale?

Non ci sono i soldi per gli stipendi dei precari, le maggior parte delle strutture scolastiche non sono a norma, il sapone nei bagni viene “allungato” con tre quarti di acqua per risparmiare e secondo voi ci saranno i soldi per un’operazione di tale complessità?

Ancora una volta il Governo regala l’album delle figurine per poi consegnare alle famiglie soltanto oneri e speranze… che vergogna!

Purtroppo la circolare dell’atipicità continuerà a mietere vittime e mi riferisco ai colleghi che hanno l’abilitazione oppure sono di ruolo (più corretto dire a tempo indeterminato)… anche se il Consiglio di Stato ha dato parere favorevole ai docenti che hanno presentato ricorso… il MIUR continuerà ad utilizzare una circolare come se fosse una legge e le classi di concorso cosiddette atipiche lavoreranno al posto delle classi di concorso abilitate per quel tipo di insegnamento. Il gap tra il diritto ad insegnare una materia perchè si è abilitati a farlo e la scelta di far insegnare quella materia ad insegnanti senza la specifica abilitazione è pericoloso… ed è l’inizio della distruzione di massa del corpo docenti… vogliono il caos nel corpo insegnanti?

Ci stanno riuscendo… mescoleranno le carte con qualche corso di riconversione e i corsi per andare sul sostegno… la professionalità? Non sarà più un valore in più anzi sarà meglio non ricordarsi di sapere le cose… avremo più possibilità ad insegnare una materia di cui si è completamente ignoranti!

Un’ultima cosa:

Per l’anno 2012 gli esuberi nella scuola pubblica (dati forniti dal MIUR) sono complessivimanete 8131, suddiviso in 3930 docenti nelle classi di corcorso della tabella A, 3887 docenti nelle classi di concorso della tabella C e 314 insegnanti nella classi di concorso della tabella D.

In Lombardia gli esuberi sono in totale 822 suddivisi in: tabella A: 346, Tabella C: 468 e tabella D: 8.

Un numero elevato di professori che rischiano di perdere il posto… e al MIUR giocano con le frasi ad effetto per nascondere ancora una volta l’incapacità di definire un piano strutturale per riorganizzare il personale scolastico. Cambiano in ministri ma la fame e l’insoddisfazione tra il popolo aumenta!”

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