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Nuove GaE. La grande illusione

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Con 20-30 mila immissioni in ruolo all’anno gli attuali 190 mila docenti iscritti nelle graduatorie ad esaurimento (GaE) potrebbero entrare in ruolo tutti mediamente entro sei-sette anni. Alcune graduatorie si esauriranno prima e l’attesa potrà essere anche mediamente di tre-quattro anni; altre graduatorie, come quelle della scuola primaria e, soprattutto, della scuola dell’infanzia richiederanno mediamente molto più tempo (per queste ultime circa vent’anni prima di svuotarsi completamente).

Complessivamente nelle GaE per la scuola dell’infanzia di tutte le province risultano iscritti oggi circa 66 mila docenti. La previsione di pensionamento dei docenti in servizio, secondo l’andamento storico di questo settore, è di circa 3 mila uscite annue al massimo. E con la riforma pensionistica sarà difficile alzare la media.

Quindi, per immettere in ruolo tutti quei 66 mila iscritti, dovrebbero essere necessari 22 anni, ma, se si considera che la ripresa dei concorsi ordinari comporterà d’ora in poi la divisione effettiva dei posti disponibili a metà tra GaE e concorso (negli ultimi anni la spartizione non era evidente perché gli idonei dei vecchi concorsi erano già quasi tutti inseriti anche nelle GaE), i tempi di attesa potrebbero raddoppiare!

In proporzione questa previsione del raddoppio dei tempi di attesa – forse un poco attenuata – vale anche per le graduatorie degli altri settori. Per i nuovi abilitati entrare in graduatoria ad esaurimento per ultimi significa accodarsi agli altri in questa attesa quasi infinita.

L’emendamento al milleproroghe, se verrà definitivamente approvato, aggiungerà alcune altre migliaia di abilitati ai tanti che già stavano dentro le GaE.

Molti abilitati e abilitandi dell’ultima ora stanno brindando al successo dell’emendamento riuscito, ma forse non sanno ancora quanto tempo dovranno attendere perché quella cambiale dell’immissione in ruolo venga onorata.

Già erano stati illusi al momento dell’ingresso all’università, perché qualcuno aveva lasciato credere che l’abilitazione significava l’automatica immissione in ruolo. Ora l’ingresso nella città proibita della GaE dà loro l’illusione che il ruolo sia dietro l’angolo.

È soltanto, purtroppo, una grande illusione di cui qualcuno dovrebbe rendere conto. Ma tra qualche anno, quando l’attesa diventerà logorante, la colpa sarà sempre di qualcun altro…

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TuttoscuolaFOCUS domenica 22 gennaio 2012
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