Come tutto lascia prevedere, l’Aula della Camera approverà tra pochi giorni, in sede di conversione in legge del decreto “milleproroghe”, l’emendamento varato in Commissione Bilancio e Finanze che riapre le Graduatorie ad esaurimento per il 2012-13 a favore degli abilitati e abilitandi in scienze della formazione primaria e di quelli dei corsi per l’educazione musicale. E, se la Camera approverà, anche il Senato farà altrettanto, aprendo così le porte a poco più di 20 mila neolaureati o laureandi.
Facciamo un po’ di storia. Le graduatorie ad esaurimento (GaE), nate con la Finanziaria 2007 del governo Prodi-Fioroni per chiudere una volta per tutte l’annoso problema del precariato della scuola con un perentorio “chi è dentro è dentro e chi è fuori è fuori”, avrebbero dovuto vivere fino al loro totale graduale svuotamento, come dice il nome stesso. Invece…
Già nel 2008, in sede di conversione del decreto legge sul maestro unico, il Parlamento aveva inserito un emendamento che riapriva le GaE a talune categorie di docenti abilitati o abilitandi per un ulteriore anno accademico. Lo strappo metteva in discussione la filosofia stessa della legge, intaccando quella inviolabilità su cui si fondava. E preparava altri strappi.
Quest’estate il tentativo di replica per altre immissioni in GaE è stato prospettato con un emendamento ad una delle leggi finanziarie per aprire le porte a circa 20 mila abilitati o abilitandi. Sembrava cosa fatta con soddisfazione dell’agguerrita compagine parlamentare-sindacale che l’aveva sostenuta, ma all’ultimo momento il governo ha cassato l’emendamento e ha sprangato le porte delle GaE.
Ma, cambiata l’aria, alla prima occasione è stato tentato nuovamente l’assalto. Con successo, questa volta. I portoni delle GaE si apriranno per circa 23 mila abilitati o abilitati degli ultimi tre anni. E come si potrà respingere tra due-tre anni i nuovi abilitandi che già frequentano i corsi universitari?
Con i nuovi massicci inserimenti per le graduatorie della scuola primaria e media, le GaE tornano ad essere, di fatto, graduatorie permanenti, non più inaccessibili, da cui si uscirà forse vecchi, ma vincitori con il ruolo in tasca.
L’emendamento cerca di trovare una soluzione al problema dei tanti che in questi ultimi anni si sono abilitati o si stanno abilitando per entrare nella scuola e ai quali è stata preclusa, per effetto del blocco del reclutamento concorsuale, la prospettiva dell’immissione in ruolo. E sembra essere un’iniziativa che si collega con l’annuncio da parte del ministro Profumo di nuovi concorsi per dare finalmente prospettiva e linfa ai prossimi reclutamenti. Non mancano però le criticità, che evidenziamo successivamente. Intanto riportiamo le ragioni di uno dei più autorevoli firmatari dell’emendamento.
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TuttoscuolaFOCUS | domenica 22 gennaio 2012 |