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uando andrai in pensione?

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In Italia le regole previdenziali sono complicate e oggetto di frequenti modifiche. Tutto cambierà, ancora una volta, dal 2012: per un normale lavoratore è molto difficile districarsi da solo. Questo calcolatore offre la possibilità di determinare in modo semplice la data in cui si matura il diritto alla pensione e quella in cui sarà effettivamente possibile accedervi.

DAI DATI PERSONALI AL PRIMO GIORNO DA PENSIONATO
Data di nascita 12345678910111213141516171819202122232425262728293031  gennaiofebbraiomarzoaprilemaggiogiugnoluglio agostosettembreottobrenovembredicembre
Contributi versati   anni   oppure  settimane 
alla data del 12345678910111213141516171819202122232425262728293031  gennaiofebbraiomarzoaprilemaggiogiugnoluglioagostosettembreottobrenovembredicembre   
Informazioni sul lavoratore uomo donna  dipendente autonomo 
Datore di lavoro pubblico privato   Scuola: sì no
I requisiti maturano il  
quando si avranno: età  
contributi totali maturati  
quota raggiunta  
Tipo di pensionamento  
La pensione decorre dal  

Attenzione. Il calcolo viene effettuato per le pensioni che maturano dal primo gennaio 2012 in base alla legge 214/2011 (decreto Monti o salva-Italia). In assenza di circolari o chiarimenti operativi va considerato assolutamente provvisorio. In particolare non è stato inserito per il momento il pensionamento flessibile per chi ha iniziato a lavorare dal 1996, mentre sono contemplate le eccezioni per i lavoratori che avrebbero conseguito il diritto alla pensione nel 2012.
– Per le pensioni il cui diritto matura fino al 31 dicembre 2011 il calcolo viene invece effettuato in base a norme e tabelle contenute nelle leggi 247/07122/2010111/2011,148/2011, ed alle relative circolari se esistenti (in particolare Inps 60/2008Inpdap 7/2008,Inps 126/2010). Si prega di tenere conto delle seguenti avvertenze.
– Il programma di calcolo suppone naturalmente la prosecuzione dell’attività lavorativa e il regolare accredito dei contributi dalla data indicata a quella in cui si consegue la pensione.
– Il programma ricerca sempre la data effettiva di pensionamento più vicina; quindi se dopo il conseguimento teorico dei requisiti esiste una seconda soluzione che comporta un minor tempo di attesa, questa viene sempre preferita.
– Per le pensioni il cui diritto è maturato nel 2011: una volta trascorsi i 12 o i 18 mesi richiesti rispettivamente per dipendenti e autonomi, la pensione decorre dal primo giorno del mese successivo nel caso di pensione Inps, dal giorno immediatamente successivo per i dipendenti pubblici con l’Inpdap.
– Dove richiesta, viene indicata la quota minima raggiunta ai fini del diritto alla pensione. Le quote (come chiarito ad esempio dall’Inps con la circolare 60/2008) si intendono raggiunte anche con l’utilizzo di frazioni di anno. Per la pensione di vecchiaia e quella di anzianità con 40 anni di contributi non è richiesta alcuna quota.
– Dal 2013 entrano in vigore le norme che innalzano automaticamente età e quote in base all’allungamento dell’aspettativa di vita. I nuovi requisiti saranno stabiliti dopo la verifica degli effettivi andamenti demografici; qui si adottano quelli ipotizzati nella relazione tecnica alla legge 214/2011. Inoltre in attesa di chiarimenti dalle future circolari si suppone che i mesi vengano calcolati in quanto tali e non trasformati in giorni: ad esempio dal 25 febbraio tre mesi si intendono passati il 25 maggio e non il 26 (cioè 90 giorni dopo).
– Per i lavoratori del settore scuola la finestra di uscita coincide sempre con l’inizio dell’anno scolastico.
– Per i dipendenti pubblici, l’Inpdap considera raggiunto il requisito dei 40 anni di contributi con 39 anni, 11 mesi e 16 giorni di servizio.
– Il programma non tiene conto delle norme più favorevoli per i lavori usuranti, né della possibilità per le donne di conseguire a 57 anni il diritto alla pensione calcolata però con il sistema contributivo.

Per ulteriori chiarimenti o per segnalare anomalie, consulta la pagina dei Contatti.

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