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Attivazione corsi di sostegno per ITP in esubero: nulla da eccepire, purchè frequentino un corso di specializzazione almeno di 800 ore

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Sindacato Nazionale Insegnanti di Sostegno – La guerra tra poveri non ci appassiona, ci stimola, invece, la ricerca delle pari opportunità tra docenti di ruolo e precari. Da più parti giungono notizie che il Ministero dell’Istruzione avrebbe intenzione di attivare corsi di sostegno in parte online riservati ai docenti tecnico-pratici in esubero per ricollocarli su posti di sostegno. Nel recente passato alcuni AT hanno tentato di utilizzare docenti in esubero privi di qualsiasi competenza specifica per le attività di sostegno, e, ad inizio anno scolastico si sono dovuti ricredere, mancava il presupposto fondamentale: il titolo di specializzazione. Non lo diciamo noi, lo impone la legge 104 del 1992.

Come sindacato siamo contrari a qualsiasi agevolazione per il personale in esubero, non possono scavalcare chi ha investito nella formazione personale, ma soprattutto perché siamo convinti che ricollocazione frettolosa docenti senza competenze specifiche su cattedre di sostegno, finirebbe per sminuire la professionalità della categoria e si minerebbe la fiducia degli alunni diversamente abili e dei loro familiari.

Significherebbe implicitamente mettere in discussione la formazione di circa centomila docenti specializzati per le attività di sostegno attraverso i percorsi biennale di 1200 ore, SISS, laurea in scienze della formazione primaria, dotati di indiscussa professionalità, capaci di conseguire obiettivi ambiziosi con grande elasticità e professionalità, attraverso regole imposte dettate dal Ministero dell’istruzione, il quale, soltanto per motivi di risparmio verrebbe a trovarsi in una posizione spiacevole: smentire se stesso.

Siamo favorevoli invece, ad una eventuale ricollocazione dei docenti in esubero a condizione che frequentino un corso di specializzazione biennale di almeno 800 ore, pagato di tasca loro esattamente come è stato preteso dai precari per il passato. Siamo stanchi di assistere ad una denigrazione costante dei colleghi precari, nonostante le numerose sentenze di risarcimento, in quanto essi sottostanno alle stesse regole, svolgono le stesse attività che svolgiamo noi percependo, tra l’altro, uno stipendio inferiore al nostro, di conseguenza hanno diritto di essere trattati con pari dignità. Dettare regole uguali per tutti è una conquista culturale.
Riteniamo invece, che gli alunni diversamente abili meritano personale docente con una preparazione ineccepibile, dotati di sensibilità indiscussa, non un docente qualsiasi formato in fretta, magari poco motivato, costretto ad una formazione forzata soltanto per motivi di opportunità.

Confidiamo molto nel Governo Tecnico, armato di nobili propositi quale equità e giustizia sociale, per questi motivi confidiamo in un incisivo e tempestivo intervento del Ministro Profumo, di estendere anche ai colleghi “precari dello Stato”, o quantomeno riservare loro lo stesso trattamento riconosciuto ai docenti di religione cattolica, del quale nessuno più ne parla, i quali, nel frattempo continuano a percepire stipendi più congrui.

Basterebbero piccoli accorgimenti tecnici ma di grande sollievo, anche morale, per tutti i lavoratori della scuola, stabilizzati e non, ad esempio:

  • Ricostruzione di carriera ogni quattro anni da precari anche per i precari che hanno servito lo Stato con relativo inquadramento nella fasce stipendiale alla quale si ha diritto;
  • Incremento del 2,5% dello stipendio ogni due anni ( scatti biennali ), previsto dalla Legge 312 del 1980 art.53 per tutti i precari della scuola, docenti e non.

I precari che hanno lavorato alle dipendenze dello Stato sono stati selezionati in base ai titoli culturali in loro possesso ed al loro merito, superando pubblici concorsi, scalando per anni pubbliche graduatorie e, spesso separandosi dai propri affetti, i propri cari, abbandonando il proprio territorio per guadagnarsi “lo stipendio”, per il riconoscimento dei famosi “dodici punti”, ma anche per dovere professionale assicurando in molti casi il regolare svolgimento delle attività didattiche e, infine anche per servire lo Stato. La stragrande maggioranza dei docenti precari ha rispettato tacitamente l’impegno assunto con lo Stato, senza mai sottrarsi ai sacrifici richiesti, sono decine di migliaia i colleghi disposti a spostarsi centinaia di chilometri da casa tutte le mattine, dormienti, infreddoliti ma sereni, pur accettare pochi giorni di supplenza, assicurando la loro presenza in classe e mantenere fede all’impegno assunto con lo Stato al momento dell’inoltro della domanda di inserimento nelle graduatorie ad esaurimento e/o d’istituto, lo stesso Stato che li ripaga riservandogli un trattamento differenziato. NON E’ GIUSTO!

Chiediamo al Ministro Profumo, tecnico di altissimo profilo, di eliminare le ingiustizie che persistono tra le diverse tipologie di precari, non siamo contro i colleghi di RC, chiediamo soltanto che le stesse attenzioni vengono rivolte anche ad altri docenti non ancora stabilizzati.

Con L’occasione vogliamo ricordare ai colleghi di sostegno e curricolare, non ancora in possesso di laurea, che il Sindacato si è attivato presso una rinomata Università per concordare percorsi personalizzati e offre azione di tutoraggio ed informazioni sulla valutazione dei CFU per il corso di laurea in Scienze Motorie. Trattandosi di Università telematica possono aderire colleghi da tutte li parti d’Italia, per coloro che intendessero avvalersi di tale opportunità possono inviare richiesta di pre-adesione, la quale non è assolutamente vincolante. In caso di una massiccia adesione saranno preferiti gli associati. Chi fosse interessato potrà inviare una E-mail al seguente indirizzo di posta elettronica: andreaiuliano@snis.it

Responsabile Nazionale Prof. Andrea Iuliano

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