Sindacati e associazioni “alzano le barricate” contro l’art. 64 della legge 133/08, “la cosiddetta Tremonti-Gelmini”. E all’incontro pubblico svoltosi a Palazzo dei Leoni, le sigle Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda, Snals Confsal, Cip, Sfida, Proposta scuola e Osservatorio sulla scuola annunciano che, quanto prima, chiederanno un incontro con il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, per fermare «una manovra che taglia il futuro». «Una controriforma dagli effetti boomerang per tutti — dichiara Liliana Modica di Osservatorio sulla scuola — famiglie, studenti, docenti, precari e personale Ata.
Le nostre iniziative di protesta proseguiranno: ragioniamo anche su un eventuale blocco dell’inizio dell’anno scolastico». Intanto, i deputati regionali Filippo Panarello, Giovanni Ardizzone e Franco Rinaldi, che hanno raccolto l’invito delle organizzazioni sindacali e delle associazioni, hanno manifestato la loro piena solidarietà e garantito il proprio sostegno. «Proporrò alla commissione Cultura dell’Ars di convocare sindacati, associazioni, assessorato al ramo e Ufficio scolastico regionale — afferma Panarello — per definire il quadro dei tagli in Sicilia e mettere in atto tutte quelle iniziative necessarie per manifestare il nostro dissenso anche in sede nazionale». Parte, poi, da Ardizzone la proposta di tramutare il documento preparato dai sindacati e dalle associazioni in mozione da trattare con urgenza a Palermo: «Bisogna avviare una battaglia istituzionale. Auspico che da Messina parta un’iniziativa forte che coinvolga tutta la Sicilia». «È fondamentale — prosegue Rinaldi, che ha assicurato il proprio interessamento affinché l’incontro con il presidente Lombardo si tenga in tempi brevi — presentare la mozione anche e soprattutto a Roma. Nel contempo, è essenziale avviare una seria riflessione sui tagli agli insegnanti di sostegno. Qui parliamo di un concreto problema sociale: non si possono operare tagli in questo settore». Un argomento affrontato da Maria Vitale del sindacato Sfida: «I nostri figli non sono conti da far quadrare. Le famiglie chiedono pari dignità e la garanzia del diritto allo studio per i propri ragazzi. La disabilità non ha colore politico, per questo ci rivolgiamo a tutti i nostri rappresentanti». Piena solidarietà è stata espressa, inoltre, dall’assessore provinciale alla Pubblica istruzione, Giuseppe Di Bartolo. I sindacati hanno anche snocciolato i dati riguardanti il Messinese dove — come precisato in una nota — il taglio di 209 posti nella scuola primaria ha prodotto 193 docenti di ruolo senza sede; nelle scuole secondarie di primo grado, i tagli produrranno 165 docenti senza sede e in quelle secondarie di secondo grado 177 cattedre in meno e 132 docenti perdenti posto. (da Gazzetta del Sud di Marianna Barone)