Molti insegnanti precari sono costretti dalle condizioni e situazioni a svolgere altri lavori part-time per integrare gli scarni stipendi o semplicemente nell’impossibilità di poter restare a casa senza far nulla in attesa della fatidica chiamata.
Sorge quindi spesso la necessità di far convivere due o più contratti, uno con la scuola, di solito a tempo determinato, e un altro contratto che può essere di varia natura, sia a tempo determinato che indeterminato.
Innanzitutto va chiarito che il contratto a tempo determinato della Pubblica Amministrazione, in questo caso la scuola, non costituisce affatto un vincolo di esclusività nella prestazione della propria opera da parte del lavoratore, come invece prevede il contratto a tempo indeterminato (immissione in ruolo), sebbene con qualche deroga.
Compatibilità di ulteriori contratti a tempo determinato per docenti a tempo determinato: Le forme contrattuali compatibili sono altri contratti a tempo determinato; tra i più diffusi ci sono i contratti a progetto. E’ anche possibile la compatibilità fra il contratto a tempo determinato e la partita iva, anche se dal punto di vista fiscale non è sicuramente una scelta saggia. Si rivela utile solo nel caso dei professionisti che dedichino parte della loro attività all’insegnamento.
Non è possibile invece nei casi in cui il secondo datore di lavoro sia una pubblica amministrazione. (Si vedano a tal proposito OM 446/97, art.4, commi 1 e 2).
Compatibilità contratto per docenti a tempo indeterminato con altri contratti: Le forme contrattuali compatibili sono altri contratti a tempo determinato; tra i più diffusi ci sono i contratti a progetto e la partita iva. Vi è l’obbligo di informare il dirigente scolastico che può anche fornire parere contrario. Non è compatibile con altri incarichi nella pubblica amministrazione. E’ consentita la contemporanea iscrizione a albi e ruoli.
Obblighi del docente con contratto a tempo indeterminato (di ruolo) con attività extrascolastica: non è consigliabile il contratto a tempo determinato di natura extrascolatica, ma la partita iva. Per regolarizzare la propria posizione, basta inoltrare una semplice richiesta in carta libera al Dirigente Scolastico in cui si dichiara che l’attività extrascolastica non pregiudicherà e non sarà di ostacolo all’attività di docenza. La partita iva infatti per sua natura non contempla obblighi di presenza, orario e monte ore che potrebbero invece causare il rifiuto da parte del DS. E’ consentita anche l’iscrizione a albi e ruoli.
Vincoli e limiti nell’esercizio dell’attività extrascolastica:
Il contratto con la scuola, per poter essere compatibile con un altro contratto di lavoro deve essere:
- a tempo parziale;
- le ore del contratto di docenza a tempo parziale non devono superare il 50% del monte ore previsto per quella cattedra;
- il contratto extrascolastico deve essere a tempo determinato;
- il contratto extrascolastico deve essere stipulato con un’azienda o istituzione scolastica privata, non con la Pubblica Amministrazione
Nel caso non si superi il 50% del monte ore previsto per la cattedra, non è obbligatoria la comunicazione al Dirigente Scolastico e la sua preventiva autorizzazione (Dlgs 29/93, art.58, comma 6 ; Dlgs 165/01, art.53, comma 6). E’ compunque buona prassi fare la comunicazione e farla protocollare, come semplice informativa al DS. In ogni caso la comunicazione al DS, opportunamente protocollata o inserita nel contratto stesso, mette al riparo da un cavillo del DLS sopra citato, che recita testualmente “…a condizione che l’ulteriore attività non sia in conflitto con gli interessi dell’amministrazione. ..” Qualche DS potrebbe infatti trovare la scusa giusta negli orari o nell’eccessivo impegno dell’attività non preventivamente comunicata.