Ufficio Stampa Anief – Invalidare e far ripetere le prove del concorso per dirigenti scolastici, ma anche convincere i tanti docenti risultati non idonei dopo le prove preliminari a presentarsi come candidati in occasione del prossimo rinnovo delle Rsu: è questa la linea intrapresa dall’Anief, a pochi giorni dalla decisione del Consiglio di Stato di respingere la richiesta di misure cautelari urgenti – a proposito della richiesta di violazione del bando di concorso nella somministrazione dei quesiti durante le prove pre-selettive – e di fissare la Camera di Consiglio per la discussione della sospensiva al prossimo 20 dicembre.
L’Anief nel preannunciare che nei prossimi giorni invierà una comunicazione sul deposito gratuito di motivi aggiunti per richiedere al Tar Lazio una perizia tecnica per l’analisi dei quesiti sottoposti e la calendarizzazione di una rapida sentenza di merito al fine di rinnovare le procedure concorsuali, ha deciso di rivolgersi a tutti i candidati non idonei, sia ricorrenti con Anief o con altri, sia non ricorrenti, a candidarsi come RSU nelle liste del giovane sindacato.
“Questi docenti – ha detto il presidente Marcello Pacifico – devono riappropriarsi del diritto alla difesa anche da quei sindacasti latitanti, rimasti troppo a lungo e per troppo tempo in silenzio. Inoltre – continua il rappresentante dell’Anief – in attesa di sapere come e quando sarà rinnovata la procedura concorsuale, la preparazione acquisita per la partecipazione al concorso per dirigente sarà estremamente utile nelle future contrattazioni con gli attuali dirigenti”.
Tutti coloro che vorranno candidarsi come RSU con l’Anief non dovranno pagare alcuna quota e non è nemmeno necessaria l’iscrizione sindacale: basterà inviare una mail a rsu@anief.net e ricevere la documentazione utile, da presentare al proprio istituto entro la fine di gennaio. L’obiettivo è arrivare alle elezioni del 5, 6 e 7 marzo 2012 con un alto numero di liste in tantissimi istituti: solo così, grazie alle sue Rsu, l’Anief potrà essere rappresentativa. E finalmente presentarsi ai tavoli ministeriali per cambiare la scuola