I sindacati della scuola sono stati presi in contropiede dall’improvvisa proclamazione di sciopero, decisa rispettivamente dalle Confederazioni Cisl e Uil con due ore di astensione per il prossimo lunedì, 12 dicembre, e dalla Cgil per quattro ore nello stesso giorno. Una decisione che sta creando non poche difficoltà per i sindacati del settore pubblici, e in particolare, per quelli della scuola.
Nei servizi pubblici cosiddetti essenziali, scuola compresa, la legge (146/90 e successive modificazioni) prevede infatti tempi minimi per la proclamazione di sciopero (dieci giorni) che, in questo caso, non sono rispettati.
La legge prevede anche che la deroga ai tempi minimi di preavviso non si applica nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell’ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori.
Ma, nonostante la grave situazione di emergenza economica del Paese, non sembra che vi siano le condizioni per consentire la deroga prevista dalla legge.
La legge sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali prevede il tentativo di conciliazione tra le parti, come condizione sine qua non per procedere nella proclamazione dell’astensione.
Tentativo che, date le circostanze, non può certo essere effettuato in tempo utile, considerato anche che la festività infrasettimanale dell’8 dicembre riduce i tempi a disposizione.
La Cisl-scuola ha chiarito la propria posizione proclamando oggi, 6 dicembre, un’ora di astensione per il giorno 16 dicembre, utilizzando, quindi, il tempo minimo di preavviso di 10 giorni. Altrettanto ha fatto la Uil-scuola con la proclamazione di un’ora di sciopero decisa dal Comitato centrale dell’organizzazione per il 16 dicembre.
In tarda serata non era ancora nota la decisione della Cgil-scuola.
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tuttoscuola.com | martedì 6 dicembre 2011 |