La Cgil proclama per lunedì 12 dicembre quattro ore di sciopero con manifestazioni in concomitanza con l’avvio del percorso in aula alla Camera. La manovra proposta dal governo “contiene poche novità positive (sulla crescita e sulle infrastrutture) e molte parti gravi che non la configurano come una manovra equa, ma che carica su lavoratori e pensionati (già colpiti dalle precedenti manovre) un carico pesantissimo“, afferma il sindacato di Corso Italia. (TMNews)
”Convocheremo assemblee in tutte le scuole lunedi’ prossimo, perche’ i lavoratori possano partecipare ai presidi indetti dalla Cisl presso le Prefetture”. Lo afferma in una nota Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola. ”Utilizzeremo le ore di assemblea – aggiunge – per essere presenti a iniziative di cui condividiamo fino in fondo contenuti e obiettivi. La manovra finanziaria e’ necessaria, ma il rigore deve andare di pari passo con l’equita’, e questo non avviene, anche perche’ il Governo, sbagliando, ha scelto di eludere un confronto vero con le parti sociali. Una scelta che probabilmente ha avuto il tacito consenso di chi preferisce ‘non sporcarsi le mani’ e limitarsi, piu’ comodamente, a protestare. Noi siamo invece disponibili ad assumerci il peso e la responsabilita’ di misure pesanti, che servono al Paese in un momento drammatico, ma esigiamo elementi certi e visibili di equita’, che invece sono quasi del tutto assenti nelle misure annunciate da Monti”. (ASCA)
Una manovra «iniqua». Così la Gilda degli Insegnanti boccia le misure decise, ieri, nel corso del Consiglio dei ministri.
«Incide solo in minima parte su sprechi e privilegi – è il giudizio tranchant espresso dal coordinatore nazionale del sindacato, Rino Di Meglio – mentre colpisce i diritti acquisiti di milioni di lavoratori e pensionati. Gli insegnanti, naturalmente, rientrano tra questi e, ancora una volta, saranno vessati dalle misure lacrime e sangue del governo Monti. Cambiano gli esecutivi – continua Di Meglio – ma per la categoria dei docenti non è mai tempo per il riconoscimento del loro lavoro e della loro professionalità».
Alla luce del decreto ‘salva-Italia´, la Gilda è già scesa sul piede di guerra: «Abbiamo proclamato lo stato di agitazione – conclude il coordinatore Di Meglio – e, a breve, convocheremo gli organismi statutari per decide le azioni di lotta da intraprendere». (da Gilda)