fbpx

L’Adi scrive al ministro Profumo: le prove scritte, calendarizzate per il 14 e 15 dicembre prossimi, si presentano assolutamente inaffidabili.

1540

Illustre Ministro,
il programma di governo ha affermato di voler mettere mano alla  “revisione del sistema di selezione, allocazione e valorizzazione degli insegnanti”.
L’ADi, Associazione Docenti Italiani, è assolutamente d’accordo, ma considera altrettanto importante un’altra selezione, allocazione e valorizzazione, che ha carattere di assoluta priorità: quella dei dirigenti scolastici.
Ebbene, una qualificata selezione dei dirigenti  va fatta hic et nunc,  nel concorso in atto, non in un improbabile futuro e non a parole.
Dopo alcune “traversie” iniziali (1000 quesiti sbagliati sui 5000 predisposti per la prova preselettiva, corretti all’ultimo minuto, dopo le segnalazioni di cui si è fatta da subito portavoce questa associazione), la successiva gestione della prova  preselettiva, condotta da Formez,  ha garantito la trasparenza della procedura. Una preselezione che ha scongiurato favoritismi e clientelismi e ha visto emergere molti giovani: una novità storica per l’Italia.
Ci sono in atto, come sempre ormai,  ricorsi di massa, contro i quali chiediamo un forte impegno del MIUR, perché siano respinti dal TAR.
Ma c’è un altro problema molto serio: le prove scritte, calendarizzate per il 14 e 15 dicembre prossimi, si presentano assolutamente inaffidabili.
Occorre un intervento immediato prima che sia troppo tardi. (Da Adi)

Questi i motivi di forte preoccupazione:
1)    il concorso è  nazionale,  ha avuto prove preselettive identiche in tutte le Regioni, corrette tutte dallo stesso ente, il Formez, ma le due  prove scritte, che si svolgeranno ovunque negli stessi giorni, il 14 e 15 dicembre p.v., pare non siano uguali sul territorio nazionale, anzi sembra certo che ciascuna commissione regionale definirà autonomamente le prove, con il rischio di perpetuare sperequazioni e difformità già pesantemente verificate in passato.
2)    Ma c’è di più:  il bando ha definito in termini assolutamente vaghi i contenuti delle due prove, un elaborato e la soluzione di un caso, senza chiarirne l’impostazione, la lunghezza e i criteri di valutazione
3)    La struttura delle prove è così oscura, che nelle menti di alcuni dirigenti del MIUR deve essere stata concepita come una sorta di composizione letteraria, dal momento che per queste prove sono state assegnate, caso unico al mondo, otto ore!
Se si vuole rendere affidabile questo concorso è necessario che:
1)    Le due prove siano uniche sul territorio nazionale. L’accordo per le date uniche (che erano di competenza degli Uffici scolastici regionali)  va esteso al contenuto delle prove. Non vi è nessuna esplicita controindicazione nel bando.
2)    Entrambe le prove siano impostate in modo da stimolare la sintesi, evidenziare il livello di informazione e la capacità del candidato di andare al cuore del problema. A questo fine le prove devono essere strutturate, come avviene in tutti gli altri Paesi,  con domande aperte,  definendo la lunghezza delle risposte, così da rendere la correzione rapida, accurata ed obiettiva, a differenza di quanto avviene nei tradizionali ”temi”.
3)    Siano esplicitati i criteri di valutazione, che devono essere chiari ed espressi in forma gerarchica, dal più importante al meno importante.
4)    Infine per scongiurare indecorosi fenomeni del recente passato, le prove dovrebbero essere corrette e valutate da una commissione regionale diversa da quella di appartenenza del candidato.
L’ADi ha messo a disposizione sul proprio sito molti esempi, fornendo indicazioni puntuali e dettagliate di quanto avviene in altri Paesi e precisando quanto si dovrebbe fare per poter avere una selezione qualificata, rigorosa, obiettiva e trasparente. Ed è disponibile  a qualsiasi confronto.
Siamo certi, Signor Ministro, che coglierà l’importanza del problema e vorrà intervenire. C’è poco tempo, ma sufficiente per far sì che  questa selezione assuma quella serietà e quel rigore che questo governo ha enunciato.
Con i migliori saluti
Alessandra Cenerini
Presidente dell’ADi, Associazione Docenti Italiani, www.adiscuola.it

In questo articolo