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Mobilità e blocco pensioni: una miscela esplosiva per 10 mila docenti in soprannumero

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L’art. 16 della legge di stabilità (ex-legge finanziaria), 12 novembre 2011, n. 183, approvata in via definitiva sabato scorso dalla Camera, prevede, tra l’altro, la mobilità coatta dei dipendenti pubblici che risultano in esubero rispetto all’organico.

La disposizione ha carattere generale e riguarda, pertanto, anche il personale scolastico che, a differenza dei dipendenti di altre amministrazioni pubbliche, si trova in una particolare e rischiosa situazione.

Infatti, per la prima volta nel comparto scuola, proprio a partire dall’anno prossimo, l’uscita dal servizio per pensionamento (la cosiddetta finestra) sarà ritardata di un anno e, quindi, determinerà la non prevista permanenza in servizio di alcune decine di migliaia di persone con al conseguenza di rendere disponibili pochissimi posti.

La disposizione prevista dal citato art. 16 della legge 183/2011 tocca direttamente circa 10 mila persone della scuola, quasi tutte dei territori meridionali e del settore della scuola primaria, attualmente rimasti senza sede e utilizzati in soprannumero su posti disponibili o su supplenze.

La miscela della mobilità e della “finestra” mette in una condizione preoccupante i 10 mila soprannumerari che potrebbero trovare posto soltanto fuori dalla propria regione o in altra amministrazione.

Si tratta di uno dei primi problemi che il nuovo ministro (Profumo?) dovrà affrontare.

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tuttoscuola.com mercoledì 16 novembre 2011
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