Ven, 30/09/2011 – 16:08
Maria Suriani – In arrivo il prossimo decreto salvaprecari. Dalle bozze si legge che il bando è molto simile al precedente il quale, come ben sappiamo, ha creato molto scontento fra noi precari per la discriminazione in cui ci siamo trovati. Sono stati definiti particolari limiti per poter iscriversi (es. 180 giorni in un unico istituto, oppure chi aveva insegnato in quel particolare anno…) e questi hanno comportato l’esclusione di docenti, magari in posizione vantaggiosa in Gae che, però, in quell’anno non hanno avuto servizio, oppure lo scavalco di docenti più in basso in Gae per il motivo opposto, cioé perché in “quel” particolare anno hanno potuto insegnare!
Tantissime sono state le accuse contro questo provvedimento, a ragione, secondo me, ma sembra che il prossimo bando sarà simile… Ho pensato una proposta e desidero condividerla, perché non si dica che ci lamentiamo solo, senza dare soluzione.
Dedicato a coloro che si stanno occupando del decreto- salvaprecari: se dessimo uguale significato e valore al servizio riconosciuto di chi lo scorso anno scolastico era iscritto al salvaprecari e non ha lavorato, al servizio di chi ha lavorato 180 giorni in una scuola e achi ha lavorato in più scuole… con i nuovi iscritti si potrebbe avere una graduatoria più corretta e più fedele rispetto alla Gae, per cui rimarremmo più o meno agli stessi posti, anche nella graduatoria prioritaria, con i vantaggi del salvaprecari (riconoscimento anno servizio, sospensione della disoccupazione in caso di supplenza, possibilità di essere chiamati da tutte le scuole dei distretti scelti…).
In questo caso l’azione legislativa avrebbe senso, a mio avviso, e verrebbe, sì, incontro ai docenti precari rimasti senza posto, ma senza stravolgere le posizioni in Gae, quindi creando un margine di scontento molto più basso e favorendo un’azione abbastanza democratica.
da orizzontescuola