Lun, 26/09/2011 – 15:38
UIL scuola – Il ministero faccia chiarezza su voti e pagelle Vanno forniti alle scuole riferimenti chiari ed omogenei
“Se studi al liceo delle Scienze umane la matematica viene valutata con un doppio voto. Se sei iscritto al liceo Classico, a parità di piani di studio e di orario, viene valutata con un unico voto.”
“Se studi in Piemonte, in base alla decisione assunta in tale regione, al Classico per la matematica c’è un doppio voto. Se il liceo è nel Lazio, in analoga situazione, il voto è unico.”
Sono alcune delle incongruenze segnalate al ministro Gelmini dalla Uil Scuola in merito alla ‘valutazione degli apprendimenti nel biennio della scuola superiore.
In sostanza, con il riordino del ciclo di studi della scuola secondaria di secondo grado sono cambiati indirizzi e piani di studio, ma a parità di indirizzo e di ore di insegnamento, in assenza di un quadro chiaro di riferimento per alcune discipline c’è incertezza nelle scuole.
Per molti studenti questo è il secondo anno del biennio e, in base al riordino, può esser richiesta la certificazione delle competenze, spendibile sul mercato del lavoro, il che complica ulteriormente le cose.
Quello della valutazione degli apprendimenti è uno dei tasselli che compongono l’insieme delle attività didattiche.
Gli insegnanti predispongono lezioni, compiti in classe, verifiche anche in funzione di una valutazione complessiva che deve avere un quadro di riferimento certo.
Lo scorso anno, a novembre, il ministero aveva diramato una circolare che ragionevolmente nell’anno di esordio del riordino, suggeriva di lasciare le cose com’erano prima della riforma, rinviando ad una nota successiva per indicazioni
certe.
Quest’anno, a lezioni già iniziate, la Uil Scuola segnala che è urgente che ciò avvenga. D’altronde la piena definizione dei decreti di riforma richiede solo la definizione delle classi di concorso, questione che non ha alcun riferimento con questi problemi di valutazione. Sarebbe quindi ragionevole intervenire in tempi rapidi.
Per la Uil Scuola serve un definitivo intervento di chiarimento, alle scuole vanno dati riferimenti chiari e omogenei.
“Tale materia – si legge nella nota inviata al ministro – non può dare luogo a controversie interpretative, né può essere assunta, come ora avviene, sulla base di differenti decisioni a livello di Direzioni Regionali ma deve costituire una base di confronto univoca anche per la valutazione di competenze e conoscenze acquisite sulle discipline, in ambiti territoriali diversi, ai fini della validazione dei percorsi e della spendibilità dei titoli”.