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Assunzioni in ruolo nella scuola. Malgrado alcuni chiarimenti regna la confusione

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Sab, 27/08/2011 – 10:09 FLCGIL – Positivo il recupero dei posti ATA, ma sulle altre questioni ancora troppa incertezza.

In questi giorni gli uffici scolastici provinciali e regionali stanno procedendo alle operazioni di assunzione a tempo indeterminato del personale della scuola.

Le 66.300 assunzioni previste per il 2011/2012 sono un primo, importante risultato, frutto della mobilitazione e delle iniziative di lotta della FLC CGIL, che non ha ceduto al ricatto di barattare le assunzioni con la riduzione dei diritti.

Il Ministero con grave ritardo e con un comportamento irresponsabile ha fornito alcuni chiarimenti, ma su molte questioni si susseguono interpretazioni fantasiose e spesso illegittime.

Malgrado le nostre sollecitazioni (vedi richieste di chiarimenti), non c’è stata la volontà di fornire indicazioni univoche sulle questioni più spinose ed in particolare sulla gestione della quota di assunzioni retroattive dei docenti.

In più la decisione unilaterale di non permettere, a differenza di quanto avvenuto negli anni scorsi, la surroga di eventuali assunzioni di personale già di ruolo rischia di determinare una significativa riduzione del contingente destinato ai precari.

I chiarimenti forniti per il personale ATA (vedi notizia correlata) hanno permesso di recuperare per le assunzioni, come da noi richiesto, la quota di posti accantonati per la mobilità professionale che eccede il numero di lavoratori idonei presenti nelle graduatorie, anche se sul personale inidoneo si persiste in un accantonamento intempestivo e dannoso.

I chiarimenti per il personale docente ed educativo (vedi notizia correlata) sono parziali e in alcuni casi sono stati resi noti dopo che alcune operazioni erano già state effettuate.

La FLC CGIL è presente a tutte le convocazioni in corso al fine di garantire la massima trasparenza e correttezza delle operazioni.

In presenza di situazioni illegittime o irregolari saranno attivate tutte le iniziative di tutela, anche giudiziaria, per garantire i diritti dei lavoratori precari.

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