Si avvicina il momento delle scelte decisive per le immissioni in ruolo dei 67 mila precari della scuola da nominare entro la fine di questo mese, ma vi sono ancora aspetti importanti da definire, come, ad esempio, l’applicazione, prevista come possibile dal decreto sullo sviluppo che all’articolo 9, comma 17, che consente “la retrodatazione giuridica dall’anno scolastico 2010-2011 di quota parte delle assunzioni di personale docente e ATA sulla base dei posti vacanti e disponibili relativi al medesimo anno scolastico 2010-2011”.
Mentre si attende da un giorno all’altro la registrazione, da parte della Corte dei Conti, dell’intesa sindacale già approvata dal Consiglio dei Ministri e la successiva sottoscrizione dell’accordo (riserva di firma da parte della Cgil-scuola), sulla questione delle nomine retroattive la Lega, dopo aver ricordato che in proposito vi era stata un’intesa con il ministro Gelmini, richiama con forza il rispetto di quella disposizione sulla retroattività, in quanto “obiettivo è l’immissione in ruolo di un contingente di insegnanti attingendo dalle liste dell’anno scolastico 2010/2011, per non aggiungere al danno della recente riapertura delle graduatorie anche la beffa della stabilizzazione soffiata da chi dispone di punteggi particolarmente elevati (questione tutta da approfondire, visto che in certe aree del Sud pare ne siano in possesso anche docenti relativamente giovani) a coloro ai quali nel 2007 lo Stato ha chiesto di fare una precisa scelta di vita impegnandosi a sviluppare la propria attività professionale in un certo territorio.
Il richiamo della Lega alla disposizione sulla retroattività, invocato nei giorni scorsi anche da molti precari scavalcati in graduatoria dai neo-trasferiti da altre province che sperano, così, di salvare l’eventuale immissione in ruolo, fa pensare che al Miur non siano ancora state assunte decisioni in merito e, forse, permangano dubbi e timori sulla possibile attuazione.
tuttoscuola.com | lunedì 1 agosto 2011 |