Lun, 25/07/2011 – 15:45
FLC CGIL Sicilia – Negli ultimi giorni gira voce, sempre più insistente, che circa la metà del contingente previsto per i docenti (15.000 circa) saranno immessi in ruolo utilizzando le graduatorie ad esaurimento relative all’anno scolastico 2009/2011, anziché quelle aggiornate quest’anno ai sensi del DM n.44 del 12 maggio 2011; in sostanza utilizzando le graduatorie ad esaurimento che sono state dichiarate incostituzionali dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 41 del 7 febbraio 2011. Il principio della Costituzionalità, secondo l’Alta Corte sarebbe stato leso nell’uguaglianza dei cittadini cui è stata impedita la libera circolazione sull’intero territorio nazionale (art.120 c. 1 della Costituzione Italiana).
Se la notizia fosse confermata, e purtroppo dagli ambienti ministeriali e dalle dichiarazioni della Ministra sembra proprio di si, si tratterebbe di un vera e propria barbaria Istituzionale con un provvedimento che aggirerebbe il disposto della sentenza costituzionale e perciò esso stesso incostituzionale. Sarebbe, altresì, inconcepibile che il Parlamento della Repubblica Italiana tacesse.
Qui non si tratta più di una questione Nord-Sud o di tutelare interessi soggettivi di precari delle diverse aree del Paese che legittimamente aspirano alla stabilizzazione dopo anni e anni di precariato, ma del rispetto del principio di uguaglianza messo in discussione dalle graduatorie ad esaurimento “viziate” dagli inserimenti “di coda” e che la Corte Costituzionale ha obbligato il Governo ad aggiornare, per l’appunto con il DM n.44/2011, dopo che la Lega Nord, e la maggioranza, ne avevano chiesto il congelamento.
E poi, come si giustificherebbe un provvedimento che utilizza due diverse graduatorie per le immissioni in ruolo se non come palese e inaccettabile clientelismo? Di fronte a questa sciagurata ipotesi si moltiplicheranno i ricorsi dei precari producendo un contenzioso che bloccherà il regolare inizio dell’anno scolastico.
Occorre ridare dignità alla politica, liberandola dai particolarismi che favoriscono interessi legati ai singoli bacini elettorali che dividono le classi sociali e il Paese.
La FLC siciliana lancia un appello al Presidente della Repubblica affinché continui ad esercitare il ruolo di garante dei principi Costituzionali per evitare una clamorosa illegalità e ingiustizia.
Giusto Scozzaro