Lun, 18/07/2011 – 08:11
red – Da fonti giornalistiche apprendiao che il Consiglio di Stato, a seguito di un ricorso patrocinato dall’avvocato Rossi di Catania, con sentenza n. 4286 ha annullato i decreti ministeriali relativi alle immissioni in ruolo degli ultimi tre anni: manca, secondo il CdS, i criteri di distribuzione tra le diverse aree d’Italia dei posti messi a disposizione per le assunzioni. Il MIUR non è riuscito a produrre un documento che giustificasse le modalità delle ripartizioni.
Cosa determina, qualcuno interessato potrebbe chiedersi, la distribuzione dei posti per le immissioni in ruolo tra le varie regioni? A quanto pare nessun criterio logico o aritmentico, almeno secondo quanto afferma il Consiglio di Stato che ha annullato i decreti ministeriali relativi alle immissioni in ruolo degli ultimi tre anni per “l’assenza di un’adeguata motivazione e, a monte, di una congrua istruttoria a seostegno della disposta ripartizione del contingente fissato di assunzioni tra le province meridionali e quelle del centro nord e il conseguente obbligo dell’Amministrazione scolasticica di rinnovare le procedure di reclutamento secondo criteri di trasparenza e tenendo nel debito conto i vuoti d’organico e l’alto tasso di precariato presenti nel meridione d’Italia“.
Il Sud sarebbe stato penalizzato, ma senza un criterio logico o aritmentico, di conseguenza ci chiediamo quale sia stato, tale motivo. Qualcuno ha fatto notare, ad esempio, che nel 2008 a Brescia sono state assegnate 564 immissioni, a fronte delle 497 di Catania, sebbene Brescia abbia una popolazione scolastica inferiore rispetto alla popolosa Catania, nonchè graduatorie di precari già esaurite.
Chissà che una sentenza non possa chiarire anche altri dubbi riguardo al rapporto nord-sud in questo paese, ad esempio, sui tagli. Chissà che il MIUR, questa volta, non possegga un documento che giustifichi un esubero di 1.000 docenti in Sicilia per la scuola primaria e una disponibilità di 1.100 posti in Emilia Romagna. O magari un documento che spieghi i criteri distribuzine del tempo pieno tra le varie regioni d’Italia o il rispetto del tetto massimo di alunni per classe tra nord e sud.
da orizzontescuola.it