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Immissioni in ruolo sì o no?

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Gio, 30/06/2011 – 08:31

red – Sul web si è scatenata la corsa all’indiscrezione e al “l’avevamo detto che”. La fonte di tale subbuglio è Salvo Intravaia del quotidiano La Repubblica, che in un articolo mette in forse le immissioni in ruolo previste per i docenti.

In realtà il giornalista ha utilizzato il “condizionale d’obbligo”, come il caso richiede, ma molti hanno preso le sue parole come proferite da oracolo.

Come stanno le cose? Ha ragione Intravaia, il “condizionale è d’obbligo”. In una situazione così critica e volatile l’indicativo non è di casa.

Alessandra Ricciardi, in un articolo apparso su Italia Oggi giorno 28, sottolinea che il clima politico sulle quali istaurare le trattative per le immissioni in ruolo non è dei migliori, ma che sarebbero salve le assunzioni previste dal “Decreto Sviluppo”.

Tremonti e Gelmini potrebbero comunque giocare un’altra carta, quella del blocco della carriera per i neoassunti, in questo modo l’erario non dovrebbe sborsare per qualche anno aumenti di stipendio, ma garantirebbe il “posto sicuro” a migliaia di docenti precari. Anche qui, badate bene, il condizionale è d’obbligo.

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