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riceviamo e pubblichiamo dal coordinatore ADIDA

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 Nel leggere i dati relativi al fabbisogno di insegnanti pubblicati nel blog di Liborio Butera relativamente all’insegnamento nelle scuole dell’infanzia e primaria c’è da rimanere sconcertati, allibiti, disgustati.

Leggiamo:
– per la scuola dell’infanzia 4.957 posti

– per la scuola primaria 4.899 posti

Ci chiediamo perché a fronte di migliaia di diplomati magistrale già regolarmente abilitati ed idonei allo svolgimento della professione (non lo diciamo noi, mala Leggeitaliana e i contratti stipulati) che da oltre un decennio sono relegati a fare da tappabuchi, lo Stato italiano non si decida ad adempiere alle norme comunitarie e trasformare i reiterati contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato.

E’ assolutamente vergognoso che personale in possesso di idoneità professionale e regolare abilitazione, anzi, per dirla con le parole delle norma comunitarie, in possesso di idonea “qualifica professionale”, ed in presenza di posti di lavoro disponibili, non si assegnino tali posti a chi da anni è discriminato nelle procedure di arruolamento nella scuola statale e tutto ciò con il beneplacito di taluni “sindacati” che in oltre dieci anni nulla hanno fatto a difesa dei diritti di questi lavoratori.

La discriminazione nei confronti dei diplomati magistrale è semplicemente assurda, illegittima e priva di qualunque fondamento giuridico, frutto dell’incredibile confusione che regna sovrana a Viale Trastevere tra le procedure di formazione e quelle di reclutamento. Confusa al punto che gli stessi funzionari del Ministero confondono la partecipazione ad una procedura concorsuale, per di più accantonata da anni, e riservata a solo personale già abilitato, con la qualifica professionale richiesta per l’esercizio di una professione regolamentata.

E’ una situazione paradossale secondo cui personale regolarmente abilitato può insegnare a pieno titolo nella scuola paritaria anche con assunzione a tempo indeterminato, ma che non viene utilizzato per sopperire alle carenze della scuola statale se non con reiterati ed illegittimi (ai sensi delle direttive comunitarie) contratti a tempo determinato.

Di tutti questi insegnanti, ci faremo portavoce sia pressola Magistratura Amministrativanazionale, sia, e soprattutto, presso le Autorità dell’Unione Europea, per denunciare un sistema fortemente discriminante, che viola i più elementari principi di dignità dei lavoratori.

Perchè, meglio essere chiari fino in fondo: o siamo idonei ed abilitati all’esercizio della professione, e ciò a prescindere da dove la esercitiamo e con quale tipologia di contratto, o non lo siamo. Non ci sono vie di mezzo, o “mezze abilitazioni” come qualcuno vorrebbe far credere. Le mezze abilitazioni non esistono, esiste la qualifica professinale, che c’è o non c’è. E, ricordiamolo bene, la qualifica professionale non si consegue con un concorso, ma con un titolo di studio (si leggala Direttivacomunitaria di riferimento in questo senso). Pertanto o siamo TUTTI abilitati, o non lo sarà nessuno. Nemmeno chi il concorso lo ha superato 11 anni fa.

Fabio Albanese

Coordinatore ADIDA

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