Dopo la “sconfitta” della sentenza della Consulta che ha imposto sulle vecchie graduatorie ad esaurimento l’inserimento a pettine, il Miur cerca di rompere l’accerchiamento giudiziario tentando di sterilizzare parzialmente la direttiva europea che prevede l’equiparazione di trattamento tra personale a tempo determinato e indeterminato.
Si vuole evitare un nuovo fronte di sentenze dei giudici del lavoro che potrebbero seguire l’esempio di quello di Siena che ha riconosciuto il diritto di accedere direttamente al ruolo ad un’insegnante precario confermato per tre anni sulla stessa sede. È vero che quella sentenza, su ricorso del Miur, è stata annullata subito dalla Corte d’appello di Firenze, ma potrebbe comunque generare un pericoloso proliferare di sentenze di tribunali a favore dei precari, difficile da fronteggiare in un momento di forte criticità nella gestione delle graduatorie ad esaurimento.
La decisione è stata resa nota nel corso di un incontro sindacale al ministero dell’istruzione; il Miur, infatti, ha informato i sindacati sulla predisposizione da parte del Governo di un decreto legge di “accompagnamento” che “aggira”, per i soli lavoratori della scuola, l’applicazione della normativa europea in materia di contratti a termine, con la motivazione della particolarità delle procedure previste per l’assunzione del personale della scuola, che giustificherebbe la deroga dal limite del triennio come vincolo per la stabilizzazione.
Pronta la reazione negativa della Cgil-scuola secondo la quale “Si tratta di un intervento inaccettabile che penalizza ulteriormente i precari e che la FLC CGIL contrasterà con tutti i mezzi e in tutte le sedi disponibili”. Una reazione, quella del sindacato di Pantaleo, che sembra dettata anche dalla volontà di “smarcarsi” dalla posizione unitaria di condivisione delle politiche sulle graduatorie, per allinearsi alle scelte radicali dell’Anief che in questi due anni ha contestato in sede giudiziaria le scelte del Miur concordate con tutti i sindacati rappresentativi (accodamenti compresi).
tuttoscuola.com | lunedì 2 maggio 2011 |