Un decreto legge sull’emergenza precariato. Per affermare che i precari della scuola non hanno diritto a nessun risarcimento per le mancate assunzioni, contrariamente a quanto affermato in questi mesi dai tribunali del lavoro. Ma al tempo stesso per predisporre un piano di assunzioni che immetta in ruolo, su tutti i posti vacanti e disponibili negli organici di diritto, i docenti e gli Ata con contratto a tempo determinato.
Così da poter chiudere le pendenze con l’Unione europea che bacchetta l’Italia per l’abuso di precariato nella scuola, dando il destro alle sentenze di condanna del ministero. Il decreto legge sarà varato dal governo nei prossimi giorni. E si accompagnerà all’emanazione di un decreto ministeriale sull’aggiornamento delle graduatorie. I due atti si intrecciano nel delineare la complessa vicenda dei precari della scuola, su cui è in corso una trattativa tra il ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini, e il responsabile dell’economia, Giulio Tremonti. I provvedimenti dovrebbero essere ufficializzati nei prossimi giorni, certamente nel giro di una settimana il decreto di aggiornamento delle graduatorie. L’Istruzione ha infatti fretta di sanare le liste, per renderle pronte per le assunzioni da farsi per il prossimo anno scolastico. Già certa comunque la proroga di un mese, fino a fine agosto, dei termini per le nomine.
L’aggiornamento delle graduatorie sarà fatto su una sola provincia scelta, senza dunque nessuna penalizzazione come invece richiesto dalla Lega Nord. I docenti potranno scegliere per le graduatorie di istituto anche province diverse. L’aggiornamento del punteggio e la scelta della provincia dovrà essere fatto entro il termine perentorio di 30 giorni dalla pubblicazione del decreto. I criteri di valutazione restano sostanzialmente gli stessi dell’ultima tornata. È prevista la possibilità di iscrizione con riserva per coloro che sono in graduatoria a esaurimento in attesa dell’abilitazione, da acquisire entro il 30 giungo 2011 ma anche dopo. Le graduatorie saranno utilizzate per le assunzioni in ruolo sul 50% dei posti autorizzati ogni anno. La manutenzione dell’istituto delle graduatorie sarà poi realizzata attraverso il decreto legge che, nelle intenzioni del ministro Gelmini, dovrebbe portare da 3 a 5 anni il termine di permanenza obbligatoria in sede dopo la prima nomina. E che renderà triennale e non più biennale l’aggiornamento delle stesse liste. Intanto, il commissario ad acta nominato dal Tar per dare esecuzione alle sentenze di aggiornamento a pettine delle graduatorie, sta lavorando a ritmi forzati: 3 mila gli inserimenti cautelativi che hanno interessato un po’ tutti gli uffici scolastici provinciali. In un vertice con i sindacati della scorsa settimana, è emerso tra l’altro che il ministero potrebbe chiedere a giorni la revoca dell’incarico del commissario: la materia del contenzioso sarebbe di competenza del giudice del lavoro e non del tribunale amministrativo.
Sul fronte del piano di assunzione, c’è ancora incertezza sui numeri e sui tempi.
Le richieste dell’Istruzione, oggetto di un accesso confronto con Tesoro e sindacati, parlano di 30 mila posti vacanti nell’organico dei docenti e di 35 mila per assistenti, tecnici e amministrativi. Solo per l’anno già in corso. Se il governo volesse per davvero assumere su tutti i posti vacanti e disponibili, dovrebbe autorizzare altri 20 mila posti almeno per i prossimi due anni. (da ItaliaOggi di Alessandra Ricciardi)