Il senatore della Lega Mario Pittoni ha annunciato il blocco dei trasferimenti durante l’assemblea dei precari del Gilda al liceo Muratori. “Mi batterò per rendere impossibile ogni spostamento”
MODENA. «La riapertura delle graduatorie – annuncia il senatore Mario Pittoni – è il male assoluto. Mi batterò per rendere impossibili i trasferimenti di provincia dei professori precari». Segue un fragoroso applauso dei docenti precari riuniti nell’auditorium del liceo Muratori, che hanno pure votato quasi all’unanimità la mozione presentata da Gilda, organizzatrice dell’incontro. «Porterò gli esiti di questa votazione al ministro Gelmini, che, vi annuncio: si sta battendo per stabilizzarvi.
Purtroppo ci sono sindacati come l’Anief che fanno fuoco e fiamme per riaprire le graduatorie», ha aggiunto il membro leghista della Commissione Istruzione del Senato, che si è tolto molti sassolini dalle scarpe. E non tutti «anti Sud», come la sintesi ha indotto spesso a ritenere. Perché è vero che impedire il trasferimento dei prof da altre regioni si traduce nell’inibire la mobilità a migliaia insegnanti meridionali rimasti senza lavoro per i tagli, ma è pur vero che tanti prof in servizio al Nord sono meridionali, spesso sono persone, come ha precisato Robertino Capponcelli della Gilda, che «nel 2007 sono state indotte dal governo Prodi a fare una scelta di vita definitiva e ora non si possono cambiare le carte in tavola rovinando loro l’esistenza».
L’inserimento nelle varie liste dovrebbe avvenire in base ai punti in possesso e questo principio dovrebbe prevalere (ma non per la Lega, né per metà del popolo dei precari) rispetto alla «coda» in base alla quale chi arriva da fuori provincia deve accomodarsi in fondo alla lista, anche se titolare di molti punti. Sono servite tre sentenze (di Tar, Consiglio di Stato e Consulta) per ribadire che è illegittimo impedire la mobilità e mortificare il merito. Eppure il Ministero ha fatto finta di non vedere e chi era in coda vi è rimasto, a dispetto dei ricorsi vinti dall’Anief.
Sono 105 a Modena i prof vincitori con la bottiglia di champagne in mano e con un tappo che rischia di tornare loro in testa, poiché Pittoni non solo ha spiegato che si batterà affinchè le graduatorie non si riaprano, come era previsto, ma ha anche annunciato di avere contattato il Provveditorato per bloccare il ribaltamento delle graduatorie che sarebbe dovuto avvenire ieri mattina, in favore dei 105 ricorrenti. Contattato ieri, il direttore Gino Malaguti ci ha spiegato che la cosa è stata all’improvviso rimandata alla prossima settimana.
Mercoledi parteciperà alla Direzione scolastica regionale di Bologna, e solo al termine si saprà di più sulla sorte di prof, graduatorie e punteggi. E proprio sui punti Pittoni s’è tolto un altro sassolino: ha criticato il mercimonio dei corsi online comprati a caro prezzo dai precari per ottenere punti da spendere in graduatoria, e i punteggi regalati da certe scuole private del Sud e docenti che neppure vanno a lavorare o che vi lavorano gratis.
«Altrimenti – s’è chiesto – come mai i docenti del Sud hanno il doppio dei punti di quelli del nord?». L’ultimo sassolino è per il sindacato Anief, che ha vinto i ricorsi pro pettine e che secondo lui starebbe facendo pressione sui parlamentari meridionali raccontando loro che la sua proposta di legge sarebbe anti Sud, «mentre io mi batto per voi, che siete sfruttati e dovete essere tutelati da chi viene qui e vi prende il posto di lavoro». Una novità del suo disegno consiste in un doppio binario di reclutamento. Fatti salvi i diritti dei precari storici, il sistema prevede che i titoli peseranno sulla valutazione solo per il 20 per cento, mentre il restante 80 per cento si fonderà su un esame cui il giovane insegnante si sottoporrà nella regione che dovrà scegliere come domicilio obbligatorio definitivo.